Zelensky vede i generali americani: "Presto parlerò con Trump"

Volodymyr: "Pronti a lavorare alla proposta Usa". Putin: "La leadership di Kiev siede sul water d'oro"

Zelensky vede i generali americani: "Presto parlerò con Trump"
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Il presidente ucraino Zelensky cammina su un filo sottile come una lama pur non avendo le stimmate dell'equilibrista. Ogni parola con Trump sul nuovo piano di pace statunitense potrebbe essere un passo falso, un cedimento fatale. Deve trattare con cautela, consapevole che un solo errore peserebbe sulle vite di milioni di persone. Tra aperture ufficiali e dissensi interni, quello che ha i connotati di un passo verso la diplomazia si è già trasformato in un campo minato di giudizi durissimi, parole che suonano come campanelli d'allarme e dubbi sulla reale volontà del Cremlino.

Zelensky si è mostrato aperto alla possibilità di parlare con Trump del nuovo piano, ma all'interno del suo stesso governo il giudizio sulla proposta è stato senza appello: "oscena", "assurda", "inaccettabile". In altre parole, il presidente ucraino sembra pronto a discutere, ma non senza condizioni, mentre il suo entourage mette già in chiaro i limiti di ogni compromesso. E Vladimir Putin attacca la leadership di Kiev: "Siede su water d'oro, non pensa ai soldati", dice riferendosi allo scandalo corruzione emerso di recente.

Ieri a Kiev Zelensky ha ricevuto il segretario dell'Esercito americano, Driscoll, insieme a una delegazione militare Usa, e ha esaminato la bozza del dossier concepito per rilanciare la diplomazia dopo quasi quattro anni di guerra. Pur concedendo spazio a possibili aperture, e forse addirittura al rispetto di scadenze rigorose, Zelensky ha ribadito le cosiddette "fondamenta imprescindibili" per il popolo ucraino, sottolineando che qualsiasi negoziato deve includere l'Ue. "I nostri team lavoreranno sui punti del piano per porre fine alla guerra. Siamo pronti per un lavoro costruttivo, onesto e operativo. La pace è necessaria e apprezziamo gli sforzi del presidente Trump e del suo team per ripristinare la sicurezza in Europa", ha dichiarato. Ma all'interno del governo, la linea è ben diversa. Funzionari ucraini, dopo aver esaminato una versione preliminare del piano attribuita a Dmitriev, stretto collaboratore di Putin, e all'inviato speciale di Trump, Witkoff, hanno parlato di provocazione studiata per disorientare gli alleati di Kiev. "Non c'è alcun segnale che il Cremlino sia pronto a negoziati seri. Putin vuole solo guadagnare tempo ed evitare nuove sanzioni americane", ha dichiarato Oleksandr Merezhko, presidente della commissione parlamentare per la politica estera. Il vice ministro degli Esteri Kyslytsya ha definito l'iniziativa "del tutto irrealistica". Ma Trump insiste e starebbe lavorando a un "piano dettagliato e accettabile da entrambe le parti per porre fine alla guerra", ha detto la portavoce Karoline Leavitt in una dichiarazione alla Bbc.

Intanto l'attacco missilistico su Ternopil continua a generare caos: 14 dispersi, 27 morti e soccorritori ancora al lavoro tra le macerie. L'azione si inserisce in una delle notti più violente degli ultimi mesi, con 136 droni e 52 missili russi che hanno colpito almeno 16 località, nonostante l'abbattimento della maggior parte. Mosca rivendica di aver conquistato Kupyansk, e di aver fatto progressi a Zaporizhzhia e Pokrovsk, mentre Kiev nega e sostiene di aver respinto 28 assalti, segno della distanza tra propaganda e realtà. Intanto un raid ucraino avrebbe colpito la raffineria di Ryazan, e tre centrali ucraine hanno dovuto ridurre la produzione dopo bombardamenti nelle aree circostanti.

Sul fronte umanitario, la Russia ha restituito mille corpi che sostiene essere di soldati ucraini, il più grande rimpatrio da mesi, mentre a Lyman (Donetsk) un drone ha colpito un mezzo umanitario ferendo un volontario americano.

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