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Politically correct Scotland Yard cerca gay e trans come guardie reali

AAA gay, lesbiche e transessuali cercasi. Oggetto: protezione e difesa di Buckingham Palace e delle residenze reali di Windsor e Balmoral. È l’annuncio con cui la polizia britannica vuole colmare la scarsa presenza delle minoranze nel corpo di protezione di sua Maestà Elisabetta II. «Sono particolarmente ben accette - recita l’annuncio - richieste da parte di donne, gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, neri e altre minoranze etniche». Come facilmente prevedibile le critiche all’iniziativa non hanno tardato ad arrivare. «Tutto ciò ha del ridicolo» tuona Philip Davies, parlamentare conservatore. «Non so se la famiglia reale si sentirà più sicura sapendo che là fuori a proteggerli c’è un transessuale. Che male c’è ad assumere solo i più capaci per il ruolo? Non m’interessa sapere se questi agenti sono gay o eterosessuali - prosegue Davies - la cosa importante è che siano i migliori». Scotland Yard, dal canto suo, ha subito gettato acqua sul fuoco delle polemiche: «Noi - ha dichiarato un portavoce - vogliamo reclutare i migliori profili nelle diverse comunità di Londra.

Questo significa anche assicurarsi che tale diversità si rifletta in quelle particolari unità che al momento sono scarsamente rappresentate».

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