Nel suo sito si descrive come «imprenditore», e per tale lo ha spacciato Veltroni candidandolo. In realtà lonorevole Matteo è semplicemente figlio del vero Colaninno, e che in Confindustria lo abbiano fatto presidente dei giovani imprenditori è solo un segno di questi magri tempi: fosse nato a Lambrate in casa Brambilla, sarebbe un oscuro precario come tanti. Ha 37 anni, moglie e un figlio, e non è laureato. Pure Veltroni, del resto... Ve lo immaginate leader del più grande partito della sinistra italiana? Fra le 23 - solo 23 - mail che ha ricevuto da quando è in politica, spicca quella dei coniugi Lucchi che lo hanno sentito in campagna elettorale ed han gradito il suo paragone con la Ferrari, «è proprio quello il modello dellItalia vincente».
Vi sembra un po berlusconiano, carta vetrata per la schiena della classe operaia? Sentite che cosa diceva il giovane Colaninno a giugno dellanno scorso, quando Uòlter non lo aveva ancora chiamato: «Applicando la logica del primum vincere, entrambe le coalizioni sono diventate altrettante Arche di Noè, in cui è possibile trovare, senza alcuna coerenza di obiettivi e di ideali, ogni specie politica».Chissà a quale «specie» si sente affine... Non molto rampante, se alla prima conferenza stampa come candidato, dichiarò che «il Pd vincerà, ma non stavolta».
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