La polizia uccide la figlia del console cileno

Dramma in Venezuela: la polizia è sotto accusa per aver ucciso la figlia del console cileno. La diciannovenne era in compagnia di due amici quando, all’improvviso, come hanno raccontato i media del Paese, si è trovata davanti ad un controllo. Non si è fermata e gli agenti hanno fatto fuoco. È accaduto venerdì sera nella città di Maracaibo, a ovest del paese sudamericano: Karen Berendique si trovava in macchina con suo fratello Fernando di 28 anni, e un altro giovane. Improvvisamente, un posto di blocco al lato della strada. Alcuni uomini scendono da una vettura e intimano lo stop, ma l'auto coi ragazzi non si ferma. I giovani sospettano infatti che si tratti di criminali, di malfattori che vogliono derubarli. Spingono dunque sull’acceleratore e proseguono ad alta velocità. La polizia a questo punto spara: tre colpi centrano in pieno la figlia del diplomatico. Quando il fratello si accorge che la 19enne sanguina e ha perso conoscenza decide di fermare l’auto. «Aveva paura perché gli uomini armati non erano identificabili come poliziotti», ha spiegato in seguito Fernando Berendique, il padre di Karen, al giornale locale Panorama.

La vicenda ha scosso il Paese: dopo la morte della giovane, gli inquirenti hanno aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. Anche a causa delle tante pressioni dell’opinione pubblica. Il ministero ha espresso le sue condoglianze.

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