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Poliziotto in ferie lo riconosce Boss assassino preso a Tenerife

Eè stato un agente della nostra polizia penitenziaria in vacanza a Tenerife a riconoscerlo e a farlo arrestare. Il ricercato era latitatante da quasi 4 anni. Si tratta di Salvatore Marino, 50 anni, nipote dello storico boss mafioso di Paceco (Trapani) Girolamo, e considerato uno dei killer della strage avvenuta in una villetta a Urago Mella, alla periferia di Brescia, dove il 28 agosto del 2006 un’intera famiglia venne sterminata. Marito, moglie e figlio furono legati prima di essere uccisi a colpi di pistola e sgozzati. Una punizione esemplare per punire uno «sgarro».
Salvatore Marino e il cugino Vito, di 44 anni, imprenditore vitivinicolo e figlio del capomafia, che è tuttora latitante, erano stati condannati all’ergastolo, il 7 giugno scorso, dalla corte d’assise d’appello di Brescia per triplice omicidio. Nella strage furono uccisi l’imprenditore Angelo Cottarelli 56 anni, la moglie Marzenna Topor, una polacca di 41 anni, e il figlio Luca di 16. Il movente della strage sarebbe maturato nell’ambito di una truffa da 12 milioni di euro ai danni della Regione Siciliana e dell’Unione Europea.

Un affare già avviato con l’erogazione di 8 milioni per realizzare una cantina nel Trapanese Cottarelli avrebbe avuto il compito di produrre le false fatturazioni che servivano per gonfiare le spese sostenute per la cantina.

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