di Ferruccio Repetti
Da quando gli hanno affibbiato la delega alla Città sicura - che non è roba da poco, in un posto tranquillo come Genova! - lassessore Francesco Scidone una ne fa e cento ne pensa. Ma non saccontenta: poi vuole che tutte le sue pensate si trasformino in realtà. Comè nel caso dellidea che gli è venuta di installare un video sugli autobus. Mica per far vedere ai passeggeri «La fattoria» o il «Grande fratello» in modo da consolarli dellaumento del prezzo del biglietto. No, la ragione è unaltra, in stretta funzione sicurezza: nello schermo è incorporato una telecamera, a sua volta collegata a una centrale operativa che controlla, 24 ore su 24, tutto quello che avviene a bordo. Sì, proprio come il «Grande fratello», ma alla rovescia. In condizioni normali, durante il percorso, lo schermo proietta immagini di carattere turistico, pubblicitario, sportivo, e simili, che ognuno può sorbirsi o godersi, a seconda dei punti di vista. «Ma - spiega Scidone - se a bordo del bus succede qualcosa, che so?, una lite, unaggressione, o comunque un fatto criminoso, ecco che lautista può schiacciare un bottone e attivare il collegamento con la centrale presso lAmt. Allora sullo schermo appare loperatore che, in video e in voce, interagisce con il mezzo pubblico, raccomanda, dà consigli, fornisce indicazioni». Tutto questo, in continuo: locchio elettronico registra, anche se sullo schermo passano le immagini della «reclame» del dopobarba o dellultimo gol ceffato da Biabiany. Niente male, se pensiamo ai casi di borseggio ai danni di passeggeri che, magari, si accorgono del maltolto solo dopo essere scesi allultima fermata: la telecamera è in grado di immortalare in primo piano la faccia del ladro e portare in un amen a identificarlo. Senza che lui si renda conto di chi ha fatto la spia. Questa sorta di «poliziotto virtuale» è sistemata, in via sperimentale, su quattro linee: 1, 18, 13 e 14. «Lobiettivo, comunque - sottolinea Scidone - è di estendere il servizio a tutti i bus della rete. Il costo non è indifferente, per la sola sperimentazione spenderemo 30mila euro. Per coprire gli oneri dellestensione a tutti i mezzi pubblici, ci vorrebbe che liniziativa si autofinanziasse, possibilmente - conclude fiducioso lassessore più ottimista e creativo del mondo - vendendo spot da proiettare durante la corsa. Speriamo di farcela».
«Poliziotto virtuale» per la sicurezza a bordo dei bus
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