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Polo acquatico a Tor Vergata e terza metro

È piaciuto molto l’intervento di Roberto Morassut, assessore all’Urbanistica del Comune capitolino, quando ha detto: «Indipendentemente dalla logica della gara, Roma ha già le condizioni per organizzare grandi eventi sportivi. Ma in ogni caso sosterremo Milano qualora il Coni dovesse preferire la sua candidatura alla nostra. Sappiamo però di poter presentare una candidatura adeguata perché abbiamo la giusta esperienza e conosciamo le linee guida da seguire avendo partecipato alla corsa che poi premiò Atene». Sotto questo aspetto il comitato voluto da Veltroni dovrà semplicemente aggiornare il lavoro che, qualche anno fa, stava per riportare i Giochi a Roma. La sconfitta fu tanto più amara perché concretizzatasi all’ultima ora per mano di qualche Giuda.
Ma che cosa figura nel piano olimpico di Roma? Innanzitutto la costruzione del cosiddetto Polo Acquatico che dovrebbe ospitare i mondiali di nuoto, pallanuoto, tuffi e sincronizzato già nel 2009. Il nuovo impianto sorgerà a Tor Vergata, di fianco all’Università, nei pressi dello svincolo autostradale per Napoli. Nella ristrutturazione del litorale di Ostia, destinata a cambiare il volto della cittadina, ci sarà spazio per il velodromo. E ancora. Una particolare attenzione sarà dedicata alla rivisitazione dello Stadio Flaminio, che dovrebbe offrire servizi oggi sconosciuti al pubblico del calcio, e del PalaLottomatica, che pure ha retto alla grande l’impatto dell’Europeo di volley vinto recentemente dagli azzurri. Sul piano strutturale l’ampliamento delle due reti metropolitane sarà accompagnato dalla costruzione di una terza linea che si pone l'obiettivo di trasportare 300mila persone al giorno.

Con il villaggio olimpico, il Comune di Roma intende rivitalizzare una delle zone più degradate della città.

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