Ne è passata di acqua sotto i ponti della Vistola da quando, nel 1992, Luigi Lucchini, da Brescia, costituì una joint-venture fra il suo Gruppo e il ministero del Tesoro polacco salvando in tal modo dal fallimento l«acciaieria di Varsavia», che prese da quel giorno, oltre al nuovo nome, anche nuovi mercati. Lanno dopo altri due bresciani, i fratelli Franco e Giampaolo Pisa, andavano nella Capitale polacca con la loro società, Coimpredil, e sviluppavano il primo Shopping Center del Paese. Dagli inizi degli anni Novanta, a seguito delle trasformazioni politiche e lavviamento delle riforme , il livello degli scambi tra Italia e Polonia ha preso la strada della crescita costante. Ma nella classifica, stilata dalla società di consulenza internazionale Cushman&Wakefield, circa gli investimenti immobiliari esteri nel Paese, dal 1999 al 2005, il nome Italia non compare nemmeno. La parte del leone lhanno fatta i tedeschi (27 %), gli americani (23 %), gli austriaci (18 %) e i francesi (9%), i quali, però, molto si erano dati da fare precedentemente. Coimpredil e alcuni gruppi di investitori privati a parte, va comunque segnalata in Polonia la significativa presenza del gruppo Valdadige Costruzioni che - dopo aver realizzato le «Residenze di Villa Verona» a Cracovia - sta sviluppando ancora nella città due complessi per circa 300 appartamenti (prezzo medio di vendita, circa 1.250-1500 euro al metro quadrato). Altrettanto è in corso a Wroclaw (Breslavia ) e, per il futuro, la Società guidata da Carlo Oppici punta a Poznam.
Eppure, sul fronte immobiliare, dopo il grande boom degli anni Novanta e un periodo di contrazione dei mercati, le prospettive di ripresa sono oggi tangibili. Colossali finanziamenti comunitari si stanno dirigendo verso linfrastrutturazione del Paese. Diminuisce la disoccupazione e aumenta il potere dacquisto. Questo lo sanno bene i maggiori player del real estate internazionale che hanno ripreso a modificare alla grande lo skyline della Capitale, dotandolo di una quantità impressionante di grattacieli. Almeno 500mila metri quadrati sono destinati a entrare nel mercato a 24 mesi. Non sembri unesagerazione: la grande Varsavia ha circa 3,5 milioni di abitanti, e lassorbimento di spazi a uffici è stato stimato nel 2005 intorno a 370mila metri quadrati, a canoni che anche nelle migliori localizzazioni non superano i 200 euro al metro quadrato allanno.
Tutte le grandi catene alberghiere a cinque stelle sono, a Varsavia, ben presenti e visibili: dalla torre che Marriott condivide con la compagnia aerea Lot al nuovo Hilton, in avanzato stato di cantiere. In accelerazione appare lattività nel residenziale (oltre 10 i nuovi alloggi iniziati in costruzione nel 2005, +23% rispetto allanno precedente, secondo unindagine della società di consulenza immobiliare Knight Frank) e spicca, nella periferia sud della capitale, «Wilanów»: una vera città nella città che, una volta completata - si stima in dieci anni, a cura di otto investitori di varie nazionalità, tra cui il developer spagnolo Fadesa - avrà circa 25mila nuovi residenti. I prezzi, oggi, sfiorano i 1.300-1.500 euro al metro quadrato.
Sul fronte residenziale, però, gli operatori attendono con curiosità la conclusione delliter autorizzativo del visionario progetto di Daniel Libeskind. Il celebre architetto ha disegnato per linvestitore francese Orco Property Group una torre trasparente, che conterrà solo appartamenti extralusso da offrire in locazione. Se ne saprà di più l11 e 12 maggio. In quei giorni a Varsavia saranno infatti in mostra tutte le novità immobiliari della Capitale (ma non della Capitale solamente): aprirà infatti «Cepif» ( www.cepif.com), il principale Salone del real estate del Paese.
Forse ci sarà anche Pirelli Pekao Real Estate, partecipata al 75% da Pirelli RE e al 25% da Bank Pekao.
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