Un voto che fa Provincia. Quattordici candidati, ventun liste e una scheda gialla per scegliere la guida di Palazzo Isimbardi. Ai due milioni e mezzo di elettori spalmati su 114 Comuni l’opportunità di cambiare il governo e decidere che la «Provincia sia ente utile perché finalmente responsabile delle proprie scelte».
Virgolettati di Guido Podestà, candidato Pdl-Lega-Nuovo Psi e Dc che il 6 e 7 giugno punta a mandare a casa Filippo Penati sostenuto - secondo l’ordine della scheda elettorale - dall’Idv di Antonio Di Pietro, Sinistra per la Provincia, Verdi, Pd e dalla Lista Penati presidente. Stavolta, però, Penati non ha al suo fianco Alberto Mattioli, vicepresidente uscente: ex Margherita, attualmente Pd, Mattioli è infatti pronto a trasbordare da Enrico Marcora che si candida presidente con l’Udc. Zero esperienza politica, Marcora, gioca la carta del ballottaggio che, in verità, appare quantomeno improbabile secondo i sondaggisti.
Comunque, al ballottaggio, non punta Massimo Gatti, quarto candidato presidente, che dopo aver sostenuto la maggioranza di Penati ha scelto di correre da solo sotto le insegne del PdCi, Prc e l’Altra Provincia. Rassemblement che critica pesantemente la legislatura appena chiusa e che trova un concorrente nella sinistra massimalista di Piero Maestri, quinto candidato, in corsa per Sinistra Critica.
Non finisce però qui. L’elenchino prosegue con NorDestra e Carla De Albertis che, dicono, guardi oltre la Provincia verso le Regionali 2010, ovvero per De Albertis sarebbe una sorta di prova tecnica elettorale con tanto di slogan ad effetto e toni più che pesanti. Da segnalare il settimo aspirante presidente Elisabetta Fatuzzo, figlia di Carlo, gran patron dei Pensionati, stavolta non schierati né con il centrodestra né con la sinistra ma da soli e con l’accoppiata dell’Mpa del governatore siciliano Lombardo. Spunta poi Cesare Valentinuzzi di Pensioni&Lavoro che di sé afferma «essere l’ago della bilancia» tra Penati e Podestà.
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