La poltrona Udc nella tempesta Ma la Moratti non caccia Verga

La poltrona dell’Udc in giunta ha traballato meno di 24 ore. Il diktat - «centristi fuori dalle amministrazioni» - che era emerso dal premier Silvio Berlusconi è stato smorzato ieri dai colonnelli nazionali del Pdl («valuteremo caso per caso»). E sotto la Madonnina il sindaco Letizia Moratti ieri ha garantito che non caccerà l’assessore alla Casa Gianni Verga, già finito nel mirino settimane fa. «Continuiamo i rapporti di collaborazione con l’Udc che sono improntati a quel lavoro comune che abbiamo sviluppato in questi anni e che hanno dato e continuano a dare risultati positivi» ha smorzato la polemica il sindaco. Anche se il caso di un partito che è pronto a lanciare il candidato anti-Moratti con Fli e rutelliani e intanto lavora in giunta accanto al sindaco continua a dividere i colleghi. L’assessore Giacomo Beretta assicura che in questi anni «il rapporto con Verga e con il capogruppo dell’Udc in aula è stato sempre di fiducia anche se al governo sono all’opposizione. Vedrei positivamente se potessimo proseguire con il modello Milano sganciato dalla situazione nazionale». Opposta la linea dell’assessore Giampaolo Landi di Chiavenna, rientrato nel Pdl dopo una breve militanza tra i futuristi: «Se fossi rimasto in Fli mi sarei dimesso non appena avessi capito che il mio partito stava andando all’opposizione e Verga dovrebbe fare altrettanto, a meno che non decida di abbandonare il Terzo Polo». Invito esteso al presidente finiano dell’aula Manfredi Palmeri «tanto più che è in lizza come candidato sindaco».
Ma il coordinatore regionale dei centristi Savino Pezzotta, che questa mattina sarà ad un convegno a Palazzo Giureconsulti con il leader Pierferdinando Casini, difende la poltrona di Verga e dichiara «inaccettabile che non passi giorno che dal Pdl non arrivi un ricatto piccolo o grande». L’Udc è «per il rispetto degli elettori e nelle prossime elezioni la linea dell’autonomia e del nuovo polo, iniziando da Milano». Rinviata alla prossima settimana però la scelta del candidato, per togliere l’imprimatur di Gianfranco Fini durante il congresso fondativo di Fli riunito fino a domani alla Fiera di Rho. Il progetto dei finiani a Milano ha detto nel suo intervento ieri il coordinatore regionale Giuseppe Valditara è «assolutamente alternativo a quello di Giuliano Pisapia» e «con Letizia Moratti siamo in competizione: noi crediamo a un centrodestra liberaldemocratico, lei è una persona perbene ma purtroppo non ha avuto il coraggio di staccarsi da una serie di condizionamenti politici che le hanno impedito di realizzare gran parte del programma elettorale».
Nervi tesi anche tra Pdl e Lega. Oggi al dal Verme si tiene la manifestazione a sostegno del governo, domani scende in piazza il popolo anti-Cav, intanto Fli fa nascere il partitino alla Fiera. «Il Carroccio - afferma il segretario provinciale Igor Iezzi - nel weekend ha organizzato 15 gazebo per raccogliere le segnalazioni dei milanesi sui problemi concreti della città. Lasciamo agli altri i congressi propagandistici e le manifestazioni pro o contro i Pm».

Immediata la replica del eurodeputato del Pdl Carlo Fidanza: «Con buona pace di Iezzi, intento a dimostrare maldestramente che la Lega è l’unica a occuparsi di cose serie, l’agenda del weekend mio e di molti altri esponenti Pdl prevede gazebo o incontri con i commercianti».

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