Il corpetto L’analisi del corpetto è stata fatta dal colonnello Luciano Garofano, comandante del Ris, e consulente del procuratore aggiunto Italo Ormanni e del pm Roberto Cavallone, titolari del fascicolo sull’omicidio Cesaroni.
Le altre piste investigative, come le tracce ematiche trovate nei lavatoi del palazzo di via Carlo Poma, nel quartiere Prati a Roma, non hanno dato alcun esito. Ora l’attività investigativa si concentrerà sulla verificare di alcuni alibi, tra cui quello dello stesso Busco. Altre prove L’elemento da solo, però, non è sufficiente per sostenere in un eventuale dibattimento l’accusa di omicidio, ma deve essere supportato da altre, più sostanziose, prove. Le tecniche scientifiche di oggi, per quanto sofisticate e aggiornate, non sono in grado di stabilire a quando risale quella traccia di saliva anche perché lo stesso Busco, interrogato all’epoca dalla polizia, non nascose il fatto di aver incontrato Simonetta il giorno prima della sua morte. "La consulenza è comunque un primo passo di questa difficile indagine", fanno sapere in procura. La cautela, quindi, è d’obbligo.
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