Pomezia, dodicenne muore per sospetta meningite

Sono stati sospesi tutti i festeggiamenti per il Carnevale, a Pomezia, ed è stata chiusa a titolo cautelare la scuola media Pestalozzi di via Danimarca, nel quartiere Martin Pescatore a Torvajanica, dopo la morte avvenuta venerdì di uno studente di seconda media, un bambino di 12 anni, per sospetta meningite. Il piccolo, che presentava i sintomi di una grave malattia settica, è deceduto all’ospedale Bambino Gesù di Palidoro, dove era stato trasferito per l’aggravarsi delle condizioni dagli ospedali riuniti di Anzio-Nettuno. Malgrado i medici stiano attendendo i risultati dell’autopsia che si volgerà lunedì per pronunciarsi, il sindaco pometino Enrico De Fusco ha firmato un’ordinanza a tutela della salute pubblica sospendendo «in via cautelare l’attività scolastica nell’edificio di via Danimarca nei giorni di lunedì, martedì e mercoledì della prossima settimana», in attesa di riscontri medici oggettivi sulla vicenda.
«Per tutta la giornata - dice De Fusco - siamo stati in contatto con la direzione sanitaria della Asl Rm H e con la dirigente dell’istituto scolastico di Torvaianica, dove è stato subito attivato un presidio medico. Abbiamo anche attivato un canale per ogni tipo di necessità connessa alla profilassi con l’assessore regionale alla Sanità, Augusto Battaglia, e il ministero della Salute». De Fusco ha deciso di sospendere i festeggiamenti del Carnevale pometino per «lutto cittadino». Dopo che si era sparsa la notizia del decesso del bambino, ma la meningite è solo sospetta, al momento, perchè non ci sono ancora i risultati dell’autopsia e delle analisi colturali, molte famiglie di studenti della scuola media hanno portato i loro figli al pronto soccorso, chiedendo la profilassi medica per la malattia.
Ad evitare facili allarmismi ci pensa la Asl RmH, il cui servizio di Igiene pubblica «sta provvedendo a consigliare a coloro che sono stati a stretto contatto con il giovane l’assunzione di terapia antibiotica». Ma l’azienda sanitaria ci tengono a precisare che «il meningococco di tipo C non permane nell’ambiente e quindi non è necessaria disinfestazione dei luoghi frequentati da persone malate e che non vi è alcuna indicazione di focolaio epidemico in questo caso. «La vaccinazione di particolari gruppi di giovani e adulti - spiega la Asl rm H - è indicata solo in presenza di focolai epidemici, come quello che si è registrato in Veneto ma ancora ovviamente non vi è una definizione di focolaio epidemico per questo caso. Ad oggi, non risultano segnalati altri clusters epidemici.

La disinfestazione ambientale non è richiesta perché il meningococco C non permane nell’ambiente. Analogamente, non vi sono motivi tecnici per sostenere la chiusura di scuole, asili o altri ambienti comunitari ove abbia soggiornato una persona malata».

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