Roma

Pomezia Smaltivano amianto friabile, 9 persone in manette

Traffico illecito di rifiuti pericolosi in provincia di Roma. Ieri mattina i carabinieri del Noe hanno eseguito nove misure cautelari ai danni di altrettante persone. I rifiuti in oggetto contenevano amianto friabile, altamente cancerogeno. Provenienti principalmente dal sito di bonifica di Milazzo, erano stati inviati nella discarica di Pomezia, idonea a ricevere esclusivamente amianto compatto. Delle persone coinvolte, 5 sono ai domiciliari e uno in carcere mentre agli altri tre è stato imposto il divieto di lasciare il comune di residenza. La condotta illegale di produttori, intermediari e smaltitori di tali rifiuti veniva agevolata attraverso azioni di corruzione e di concussione poste in essere dai titolari della discarica e da funzionari pubblici. Tra gli arrestati anche tre uomini dell’ufficio commissariale dell’emergenza rifiuti della Regione. Nel dettaglio, uno è un funzionario dell’ufficio commissariale, mentre gli altri due sono componenti della commissione tecnico scientifica che affianca l’ufficio commissariale. In manette pure i due proprietari della discarica di via Valle Caia e quattro intermediari della raccolta dei rifiuti. A Pomezia, secondo quanto si apprende dagli inquirenti, era stato depositato circa un milione di tonnellate di amianto proveniente dalla Sicilia. Soddisfatto il responsabile delle relazioni istituzionali e coordinatore del movimento ecologista europeo FareAmbiente per il Lazio, Piergiorgio Benvenuti, che ha dichiarato: «Ai carabinieri del Noe di Roma va attribuito un plauso per l’operazione compiuta. Il reato di traffico illecito di rifiuti speciali pericolosi contenenti amianto in forma friabile è un fatto gravissimo per l’entità e la pericolosità dei materiali trattati e i rischi che questi comportano per la salute pubblica.

La vasta operazione messa in atto ieri mattina alle prime luci dell’alba dagli organi competenti dimostra l’attenzione che si deve giustamente riservare per tutelare la salute dei cittadini ed è la prova di controlli costanti».

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