Ponente, Giaquinto vince la tappa e va in testa

L’abbiamo annunciato all’esordio del nostro gioco-sondaggio per la scelta dei candidati presidenti e consiglieri di Municipio in vista delle amministrative 2012: i lettori possono votare legittimamente per i loro rappresentanti preferiti, indicando la loro collocazione in uno qualsiasi dei nove «parlamentini» della città, indipendentemente, cioè, dall’eventuale residenza anagrafica o dall’altrettanto eventuale incarico già ricoperto dal prescelto nelle assemblee elettive. Proprio per questo, diamo atto oggi ai fans di Felice Airoldi, edicolante e leader del Comitato per Scarpino, di aver votato il proprio campione 100 volte come candidato del Municipio Valpolcevera e 3 volte come Medio Ponente, mentre ieri il Giornale aveva assegnato 103 voti indistinti in quota Medio Ponente. Di conseguenza, ricapitoliamo: Airoldi ha ora 100 voti sia in Medio Ponente, sia in Valpolcevera. Doveroso adesso sottolineare il vincitore di tappa: Franco Giaquinto, consigliere in carica, 35 tagliandi ieri, 114 in totale nel Ponente, più che sufficienti a staccare l’ex leader Stefano Barabino. Ottima comunque la «difesa» di Carla Boccazzi, capogruppo del Pdl in Bassa Valbisagno: a lei vanno altri 25 voti. Apertissima, come sempre, la battaglia a colpi di tagliandi nel Centro Est: l’acclamatissima Milena Pizzolo riceve altri 14 consensi e supera trionfalmente quota 500 (in totale: 510 voti), mentre non ci pensa neanche a demordere il competitore d’eccellenza Stefano Garassino: ieri 10 tagliandi, per un totale generale di 490. Più staccato, ma non certo rinunciatario l’ottimo Giannalberto Conte che sale a quota 154. Ancora un a citazione, infine, per la stakanovista integerrima Viviana Marchese che nel Medio Levante si ripropone ormai quotidianamente come un’outsider di lusso: 10 voti ieri, 82 complessivi.

Intanto, sempre in tema di Municipi, il presidente del Centro Est Enrico Cimaschi, che non è riuscito a formare la giunta, ha deciso di dimettersi dall’incarico per favorire una ricomposizione delle tensioni all’origine dello «stallo» amministrativo e impedire il ricorso al commissariamento da parte del Comune.