«Conviviamo da anni con un traffico pazzesco. Code e ingorghi per i residenti e per gli automobilisti sono oramai consuetudine. L'inquinamento opprime la nostra zona e non possiamo non lamentare questa situazione diventata ingestibile. Qui a Pontedecimo, dei nostri problemi nessuno sembra accorgersi. Ma ora è forse il caso che qualcuno si svegli e si assuma le dovute responsabilità, perché non abbiamo intenzione di vivere braccati da un traffico che da anni imbottiglia residenti e non».
Parla chiaro Elio Pisano, residente a Pontedecimo, che ha scelto insieme ad altri di alzare forte i toni della protesta. Sotto accusa questa volta finisce il semaforo tra via Gallino e via Campomorone che regola il traffico in tre diversi tempi per consentire il passaggio alternato ai veicoli che viaggiano nelle tre diverse direzioni (provenienti da Campomorone, Ceranesi, Mignanego, Cesimo, Pontedecimo, Serra Riccò e Valle Scrivia in caso di chiusura dell'autostrada). Insomma il semaforo che dovrebbe regolare la viabilità, è diventato invece il peggior nemico degli abitanti della zona che accusano di ritrovarsi puntualmente in un imbuto devastante. La lanterna semaforica nata per tamponare momentaneamente una situazione di emergenza - legata alla ristrutturazione della piazza e alla costruzione di un parcheggio che dovrebbe ospitare una sessantina di auto - è diventata oramai definitiva.
«Sono due anni che è stato posizionato il semaforo, se non di più - aggiunge ancora Pisano -. Doveva essere provvisorio invece stiamo ancora qui a parlarne. Tutto è nato quando sono partiti i lavori della piazza, con conseguente allargamento dei marciapiedi per cercare di eliminare i parcheggi selvaggi; problema questo non ancora del tutto risolto. Subito dopo l'inizio dei lavori in piazza, sono partiti anche quelli per la costruzione del parcheggio che avrebbe dovuto sollevare la zona dal problema dei posteggi.
Pontedecimo si ribella al semaforo della discordia
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