Dal «pop» al cult: Cocco Bill, Diabolik e Lupo Alberto diventano francobolli

Le poste italiane dedicano una serie da collezione ai tre celebri personaggi del mondo dei fumetti. Un omaggio a tre icone della cultura «popolare» che hanno raccontato e rappresentato l'Italia e gli italiani meglio di tanti trattati di sociologia

Nulla è più popolare e di uso comune, più immediato e quotidiano, dei francobolli. E nulla è più popolare e di uso comune, più diretto e di facile consumo, dei fumetti. Due cose che tutti usiamo e che pur essendo per loro stessa tipologia oggetti «usa-e-getta», molti però finiscono col collezionarli. Nessun stupore quindi scoprire una «contaminazione» tra questi due mondi molto pop e molto amati dalla gente «comune». Le Poste Italiane infatto tornano ad associare i fumetti al collezionismo filatelico: lo avevano già fatto anni fa, nel 1996, con un'emissione di due valori che raffiguravano due personaggi culto del mondo del fumetto e dell'immaginario popolare, due eroi della cosiddetta «bassa cultura» che però, con gli anni, spesso ha sconfinato nell'«alta cultura», grazie a citazioni, riferimenti, omaggi, contaminazioni: ossia Tex Willer e Corto Maltese. Nati per intrattenere studenti e pendolari e diventati figure di culto anche per molti intellettuali. E adesso, con un foglietto di tre francobolli che vedrà la luce il 23 ottobre prossimo per il Festival filatelico Italia 2009, ad essere proposti in forma «dentellata» sono altri tre personaggi che hanno fatto la storia della cultura pop del nostro Paese, tre icone italianissime del mondo dei fumetti: Cocco Bill, Diabolik e Lupo Alberto.
I francobolli che sdoganeranno i tre loschi «figuri» nell'empireo della cultura ufficiale, aprendo loro le porte della Storia, hanno il valore di un euro e il foglietto riproduce sui bordi anche le testate dei rispettivi albi a fumetti.

Cocco Bill, il cowboy amante della camomilla creato dal mitico Benito «Ben» Jacovitti nel 1957 e presto sconfinato dalle pagine de «Il Giorno», dove nacque, al mondo dei caroselli e dei cartoni animati, appare sul francobollo con il suo fedele cavallo Trottalemme; Diabolik, nato dalla fantasia delle sorelle Angela e Luciana Giussani che iniziarono a pubblicare le avventure del ladro-assassino in calzamaglia nera nel 1962 per le milanesi edizioni Astorina, compare con la sua complice e compagna Eva Kant (ma c'è anche il volto del suo antagonista e acerrimo nemico, l'ispettore Ginko); mentre Lupo Alberto, dovuto alla matita di Guido Silvestri, alias Silver, che lo disegnò per la sua prima volta nel 1974 sul «Corriere dei Ragazzi», appare in una classica posa con gli altri protagonisti delle sue strisce. Tre «strane» figure che rappresentano tra facce e tre momenti diversi della società italiana e il cui straordinario successo e durata nel tempo ne dimostra il non effimero valore culturale.

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