da Milano
Unipol non ha ricevuto «nessuna comunicazione di avvisi o indagini». Mentre emergono nuovi dettagli su altri sette conti sospetti di Bpi tra cui figurerebbero i nomi del vertice Unipol, la compagnia bolognese chiarisce la posizione del suo vertice.
Unipol, che come società risulta da ieri indagata nellinchiesta Antonveneta, si dice però tranquilla del proprio operato esprimendo «grave preoccupazione per i pregiudizi che siffatti comportamenti arrecano, senza ragione allazienda, ai suoi soci e al mercato». Il presidente Consorte e il vice Sacchetti rientrano tra i nomi dei conti sospetti di Bpi dove, secondo il Sole 24 Ore, avrebbero avuto laute plusvalenze. Uno scenario su cui è intervenuto lavvocato dei due, Filippo Sgubbi, precisando come si tratti di «operazioni su strumenti finanziari svolte a titolo personale, nel pieno rispetto delle regole di correttezza e di legalità».
Gli altri 5 conti, emersi nellintegrazione alla denuncia presentata da Bpi per ottenere il dissequestro del 26,5% di Antonveneta, risultano accrediti fatti nel 2002 dallex Bpl di Gianpiero Fiorani. I conti risultano intestati allex vicedirettore di BplSwiss, Egidio Menclossi (750mila euro in due tranche), allex presidente di Rimoldi Necchi ora fallita, Gianpiero Beccaria (20mila euro), Rodolfo Alzani (114mila euro), Elio Argenti (200mila euro) e Giovanni Semino (120mila euro).
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