I commenti li hanno «postati» alla voce «Regionali», prima ancora che sotto «Giustizia». Perché laffaire Mediatrade visto dal popolo azzurro e dintorni, altro non è che «malagiustizia a orologeria e a senso unico». Se il premier a caldo ha commentato con un «parlerò agli italiani» la notizia delle accuse a suo carico sui diritti tv, loro non vogliono spiegazioni, ma fatti. E il messaggio è un «adesso basta» che arriva dritto sulle scrivanie del Pdl e dei suoi parlamentari. Chiedono «una grande manifestazione» contro «la gente senza scrupoli che si serve del potere della toga per comandare sugli altri». Esigono una reazione immediata da Camera e Senato: «Lodo Alfano costituzionale e processo breve vanno approvati speditamente».
Mettono nel mirino la procura di Milano: «Chiudiamola». Sindignano per la chiamata in causa di Pier Silvio Berlusconi: «Processeranno tutta la stirpe?». Vista al termine di una lunga giornata di sfoghi sui blog ma anche di scontri, con il gruppo Facebook di Silvio Berlusconi trasformato in un campo di battaglia fra fan e detrattori, il risultato dell«avviso di conclusione di fine indagini» è la radicalizzazione delle divisioni nel Paese, con il web a fare da bacheca e specchio. Esasperazione: «Caro presidente, aggiungerei nella riforma labolizione della Procura ad personam di Milano. Non credo sia costituzionale che un organo pubblico possa impiegare gran parte del proprio organico a interessarsi solo di lei» scrive Luciano Capuozzo su Forzasilvio.it. Rabbia: «La legge è uguale per tutti?» domanda retoricamente Franco Lo Monaco su Facebook. Ironia: «Eravate preoccupati no!? Il presidente di nuovo indagato» annota Novità su Forzasilvio.it.
È un sistema intero che dalla politica arriva alla magistratura e poi ritorna alla politica, quello cui la Rete fa il processo, questo sì breve, immediato. «Elezioni regionali? La magistratura prepara il rinvio a giudizio per Berlusconi - segnala Mariano sul blog del quotidiano online Il legno storto -. Anche il Corrierone, notoriamente non berlusconiano, titola un articolo così: Quei dubbi sui tempi. Che qualcosa cominci a muoversi?». E poi il sostegno, non solo negli innumerevoli «non si faccia intimorire presidente, avanti tutta», ma anche con la mobilitazione: «Mi permetto di chiedere quando sarà possibile organizzare una grande manifestazione per chiedere il vero cambio di questa malagiustizia ad orologeria ed a senso unico» lancia limpegno Lorenzo Tosatto. Che poi, lavviso di conclusione indagini ai danni del premier in fondo se lo aspettavano. «Il soccorso rosso era largamente prevedibile. Magari se ne inventeranno qualcunaltra, Palermo è stranamente silenziosa e qualche nuovo pentito lo si può sempre trovare» avverte sul sito del Giornale FrancoPo., seguìto dal «che sconcerto e che noia questi magistrati» di Arnj e da lulumicianera: «Cosa tireranno fuori per le prossime Politiche? Ecco, è responsabile del diluvio universale o dellestinzione dei dinosauri».
Ma è il coinvolgimento del figlio Pier Silvio che fa esplodere grasse risate di stizza. «Pare che aspettino la nascita del figlio di Pier Silvio per inviargli un avviso di garanzia. Motivo? Di cognome fa Berlusconi anche lui!» scrive ancora Arnj. «La Procura di Milano è ossessionata dal cognome Berlusconi. Nessuna meraviglia, quindi, se negli anni futuri vorranno processare tutta la stirpe, aspettando che quelli in tenera età ora, crescano» fa eco Falconiere. «Come avviene periodicamente a ridosso di ogni elezione siano le Politiche o le Regionali, settori politicizzati della Magistratura lo attaccano violentemente per distruggerlo e sovvertire il voto democratico» annota su Facebook Stefano Notti, che dà solidarietà «al presidente e alla sua famiglia».
Su tutto e per tutti una certezza, anzi due: «Quello che questi magistrati futuri politici non riescono a capire è che stanno recitando il de profundis sulla credibilità della magistratura, regalando qualche altro migliaio di voti a Berlusconi. Avanti così». «La maggioranza degli italiani confermerà alle prossime Regionali fiducia piena al Pdl. Pd e Idv subiranno una sonora sconfitta e se la ricorderanno per tutta la vita».
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