da Roma
Sarà pure stata «una scelta personale nellambito del libero dibattito», come Gianfranco Fini ha sempre rivendicato, richiamando il diritto a esercitare in prima persona quella libertà di coscienza concessa ai propri elettori. Quel che è certo, però, è che il contraccolpo non è stato ancora riassorbito. E critica, imbarazzo e smarrimento continuano a fare capolino nei messaggi indirizzati dal popolo di An alla chat del sito Internet del partito.
Lo sfogo dellutente che si firma come «fabiotto» è esemplificativo. Fin dal titolo: «Tre sì, un no e quanti uscenti?». «Caro Presidente, An si chiamava Msi (un tempo). Come si chiamerà tra qualche tempo? Sono senza parole, ma quale direzione vuole prendere An? Lo dicano chiaro cosicché ognuno possa perseguire la propria strada». Un duro jaccuse che si conclude con un verdetto chiaro: «Sono convinto che chi rinnega, cambia e stravolge continuamente le proprie radici, sia instabile o perlomeno non più compatibile».
La maggior parte dei messaggi entra nel merito e si sofferma sullimportanza dei valori cattolici e sulla necessità di rifuggire dal «virus» del relativismo etico. Ma cè anche chi analizza le scelte del leader soltanto da un punto di vista di posizionamento politico. «Bacco», ad esempio, fa notare che «in tutti i momenti di difficoltá del governo, si è osservata una certa convergenza fra Fini e Follini. Non vi pare possibile che la posizione di Fini sia un tentativo di differenziarsi nettamente da Follini puntando ad attrarre lelettorato di destra scontento e in particolare laico?». Pronta la replica di «alemarbo». «Bacco ha ragione. Fini è veramente un genio ed è per questo che dirige An da così tanto tempo e non si vede che possa insidiarlo. Non credo effettivamente che gli freghi nulla del referendum e delle modalità fecondative. Bensì: 1. che si parli della posizione politica di An è un bene in assoluto 2. che si parli di Fini ancora meglio, soprattutto in toni che fanno piacere alla opinione pubblica. 3.
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