Popstar con l’Hiv confessa in aula: «Ho contagiato i miei amanti»

Darmastadt. Sono stata terribilmente «negligente» e «mi dispiace dal profondo del cuore» perchè «l’ultima cosa che avrei voluto fare, era infettare il mio partner» con il virus dell’Aids. È scoppiata in lacrime Nadja Benaissa, cantante della band femminile tedesca No Angels, nell’ammettere, davanti al tribunale di Darmstadt, in Germania, di aver avuto rapporti sessuali non protetti con un uomo, nascondendogli di essere sieropositiva. La popstar è sotto processo proprio per aver avuto rapporti a rischio con tre partner, tra il 2000 e il 2004, senza avvertirli della sua condizione, e di aver così trasmesso l’Hiv a uno dei tre.
«Hai causato molte sofferenze», le ha detto l’uomo, Ralph S., presente in aula e parte civile nel processo. Benaissa, in aula con i capelli raccolti e un’austera camicia blu, ha riconosciuto di essere stata «negligente» ma ha negato di averlo volontariamente contagiato. Ventotto anni, sieropositiva dal 1999 e madre di una bimba di 10, è accusata di lesioni gravi e rischia una condanna che va dai sei mesi ai 10 anni di carcere.
In Germania la vicenda ha fatto molto rumore e non tutta l’opinione pubblica si è schierata contro Benaissa. Le No Angels erano diventate famose nel 2000 vincendo il talent show tedesco «Popstar», ma, seguendo quasi lo stesso destino delle Spice Girls, si erano separate nel 2003 per poi riunirsi di nuovo nel 2007, dopo aver venduto cinque milioni di dischi. Benaissa, figlia di un marocchino e di una tedesca di origine rom, è stata arrestata nell’aprile dell’anno scorso mentre stava per salire sul palco di un nightclub di Francoforte ed è rimasta in custodia cautelare per dieci giorni. Si è però guadagnata molte simpatie fra il pubblico quando lo scorso novembre si è presentata ad una serata di beneficienza per l’Aids a Berlino ed è salita sul podio dicendo semplicemente: «il mio nome è Nadja Benaissa, ho 27 anni, ho una figlia e sono sieropositiva». In un’intervista tv, spiegò anche che avrebbe voluto tenerlo nascosto alla figlia «fino a quando non sarebbe stata abbastanza grande» per capire. Ma non c’è stato tempo.


Ora saranno le altre cantanti del gruppo, Sandy Moelling, Jessica Wahls e Lucy Diakowska,a dover testimoniare al processo che si celebra in un tribunale per i minori perchè all’epoca dei fatti che le sono contestati Nadja aveva soltanto 17 anni. Il verdetto è atteso per il 26 agosto.

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