«La verità la conosciamo soltanto io e Marrazzo». Parola di Natalì, il trans più famoso dItalia dopo laffaire che ha coinvolto lex governatore del Lazio. Intervistato a «Porta a porta» ieri sera, Natalì ha raccontato la sua versione dei fatti di quel fatidico 3 luglio in cui alcuni carabinieri fecero irruzione nel suo appartamento di via Gradoli trovandovi Piero Marrazzo: «Era a casa mia da dieci minuti, quando bussarono alla porta. Erano due carabinieri in borghese, Cafasso non cera». Ed ecco la prima novità, dato che gli agenti hanno sempre sostenuto che con loro vi fosse anche il pusher poi morto. «Mi chiusero sul balcone e chiesero 50mila euro a Marrazzo», prosegue Natalì. Che però scagiona lex governatore dallaccusa di aver consumato cocaina, nonostante le ammissioni dello stesso Marrazzo: «Quella sera non cera droga, è stato un fotomontaggio.
Io sono pulita e anche Piero: lo conosco da 8 anni e non lho mai visto assumerne, né portarne». Per quanto riguarda la tragica fine di Brenda, Natalì ha le idee chiare: «Lei aveva foto di Piero sul cellulare, lo voleva ricattare a sua insaputa. E di sicuro molti trans la volevano morta».«Porta a porta» Il trans Natalì: «Piero non ha mai preso coca»
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