Il portavoce di Sarkozy «Il G8 dell’Aquila, prodezza del governo italiano»

«Hiboux». Sono i gufi in francese. Quelli che prima del G8 dell’Aquila (tanto per restare in tema di rapaci) profetizzavano disastri, inadempienze, disorganizzazione, figuracce, scandali e via catastrofando. Quelli che dopo il tributo mondiale alla perfetta riuscita del vertice, con i complimenti di Obama, Gordon Brown e compagnia, dovettero ingoiare italianissimi bocconi amari.
Ieri, però, per i gufi è arrivato anche un amaro dessert. Dalla Francia, infatti, a pochi giorni dalla conclusione dell’anno di presidenza italiana del G8, sono giunti i complimenti per le nostre istituzioni. Per il lavoro svolto e per la perfetta riuscita di quello che - a pochi mesi dal sisma in Abruzzo - appariva impossibile. A definire «impeccabile» il summit di luglio all’Aquila è stato Jean-David Levitte, consigliere diplomatico del presidente Nicolas Sarkozy: «La prodezza compiuta da Silvio Berlusconi nei luoghi del terremoto - ha dichiarato Levitte -, è stata quella di riuscire a incastrare diversi formati come il G8, il G14 e i governi africani in un evento che ha straordinariamente funzionato».
Non doveva essere solo fumo negli occhi, uno specchietto per allodole che sviasse l’attenzione dai veri problemi e dalle millantate carenze della Protezione Civile? Eppure, per la presidenza francese, quel G8 «ha brillato per qualità e intensità del dialogo» tra partecipanti.

Niente male per quella che doveva essere una «catastrophe». E chissà se finalmente anche la sinistra italiana si accorgerà che quel vertice è davvero stato una dimostrazione di efficienza del governo. Come si dice «alla faccia vostra», in francese?

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