"Porto Ravel all'Arco della Pace. Così la danza è simile allo sport"

L'étoile Roberto Bolle presenta il programma di On Dance: "A 50 anni vivo ancora di ballo: quando la coscienza è a posto le pressioni svaniscono"

"Porto Ravel all'Arco della Pace. Così la danza è simile allo sport"
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On Dance e Milano, la storia di un amore che dura da otto anni. Il Cupido della situazione è lui, Roberto Bolle, fuoriclasse della danza, uomo simbolo di un'arte che esprime al meglio sul palcoscenico ma che, da molti anni, ha deciso di trasformare anche in una missione culturale. Non a caso la sua "festa della danza" si riprende la città dal 3 al 7 settembre con un calendario di 40 eventi gratuiti, 30 Open Class, 4 Dance Night, un viaggio tra i più disparati mondi della danza dal disco al tango dallo swing al latino al K-pop popolare, 4 Dance Talk pronti a ospitare star dal mondo della danza e campioni olimpici, la presentazione del libro fotografico "Roberto Bolle" (in libreria da oggi) che celebra i 50 anni dell'étoile. Per On Dance 2025 (programma completo al sito Ondance.it) la cornice principale sarà l'Arco della Pace, dove andranno in scena il Ballo in Bianco (l'ormai celebre lezione alla sbarra con 1.500 giovani ballerini) e, novità suggestiva, il Ballo in Rosso, quella che Roberto Bolle definisce "il completamento della lezione, andare in scena con una coreografia studiata con tutti questi ragazzi: l'abbiamo inviata a ogni scuola di danza coinvolta, si tratta del Bolero di Ravel, 15 minuti di grande impatto su una composizione molto conosciuta dal pubblico".

La danza sembra riconquistare il pubblico: i dati Siae parlano di un +12,7%: si sente in parte responsabile di questa rinascita?

"On Dance è nato proprio per arrivare a questo. La mia sensazione personale è quella confermata dal rapporto Siae. C'è una maggiore attenzione verso la danza. I gala Bolle & Friends e i miei spettacoli tv sulla Rai sono stati tasselli strategici. Un po' di merito me lo prendo. Otto anni fa On Dance fu una scommessa".

Qual è il segreto dell'evento?

"Attrarre diversi tipi di pubblico con diversi generi di danza. Incuriosire".

Roberto Bolle non è solo simbolo della danza: lo è diventato nella Cultura (recentemente è stato insignito del titolo di Chevalier de l'Ordre des Arts et des Lettres dalla Repubblica Francese), nella moda e per la stessa città di Milano. Come regge a tutte queste aspettative?

"Nello stesso modo con cui ancora oggi, a 50 anni, vivo di danza: con la disciplina, e cercando di dare il meglio di me. Con la cura, l'etica e l'applicazione, quando non hai davvero nulla da rimproverarti, la coscienza è a posto e le pressioni svaniscono".

Ci spiega la novità del Ballo in Rosso?

"Andrà in scena all'Arco della Pace domenica 7 pomeriggio così come la lezione del Ballo in Bianco è per domenica, al mattino. Saremo tutti vestiti in rosso, il colore della passione. Serviva una nuova cornice, come l'Arco della Pace, e una novità come questa".

Sempre all'Arco della Pace domani alle ore 18 Victoria Cabello presenterà con lei il libro "Roberto Bolle". Che tipo di incontro sarà?

"Un racconto in parole e immagini, con proiezioni di alcune delle foto più belle che mi sono state scattate da grandi fotografi negli anni".

On Dance 2025 è legato al tema dello sport e alle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina: qual è il suo rapporto con lo sport?

"Tra danza e sport ci sono indubbie affinità: la preparazione mentale e fisica prima di una gara è simile a quella di un ballerino prima di uno spettacolo. Alcuni esercizi atletici sono simili. Amo il corpo atletico perché riconosco il sacrificio che c'è dietro per ottenerlo".

Come si dribbla l'età per il fuoriclasse della danza?

"Non tornerò sul tema della disciplina rigorosa, aggiungo a questo il saper ascoltare il proprio corpo. Con intelligenza. Da giovani si pensa di poter fare tutto, ma il corpo ti parla. E per evitare gli infortuni si deve ascoltare".

I suoi prossimi progetti?

"Molti.

A novembre sarò a Dubai per la prima volta con il mio gala Bolle & Friends che compie 25 anni, poi mi sposterò a Londra, anche lì sarà una prima volta. A ottobre presenterò le attività della mia neonata Fondazione. A novembre torno col mio balletto in due atti Caravaggio".

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