Pedro Armocida
da Roma
Doveva sbarcare nelle sale e sbancare il botteghino ma negli Stati Uniti Poseidon, ultima fatica del teutonico Wolfgang Petersen (Air Force One e Troy), s'è arenato già alla seconda settimana a quota 47 milioni di dollari. Che non sono certo una bazzecola ma sono spiccioli al confronto di un budget di circa 150 milioni di dollari. Sarebbe però ingiusto ridurre una così importante produzione a una pura questione di numeri. Certo il fatto che il grande pubblico abbia snobbato un film catastrofico dei più classici, lascia pensare che nell'aria ci sia più voglia d'evasione. Così, seguire le peripezie d'un gruppo di sopravvissuti, stretti in angusti pertugi e con l'acqua alla gola, forse non è esattamente ciò che oggi uno spettatore voglia provare. O, meglio, addirittura vivere, perché proprio come dice lo stesso regista, «l'evoluzione degli effetti speciali è incredibile. A nove anni da Titanic siamo riusciti a realizzare scene impensabili per allora. Anche rispetto al mio La tempesta perfetta le tecniche odierne di simulazione dell'acqua sono incredibili». Accompagnato da tutto il cast del film (Kurt Russell, Josh Lucas, Emmy Rossum, Jacinda Barrett, Mike Vogel e Mia Maestro, mancava solo il grande Richard Dreyfuss), Wolfgang Petersen, ieri a Roma, ha provato a spiegare le ragioni d'interesse del suo film che, paradossalmente, sono forse le stesse del mancato successo: «A differenza ad esempio del Titanic che è principalmente una storia d'amore con sfondo catastrofico, Poseidon è un film corale di pura sopravvivenza. Dopo l'11 settembre il mondo è cambiato e la paura dei disastri è notevole. Ho cercato quindi di parlare della realtà facendo anche vedere centinaia di morti che in un film del genere non si mostrano. Siamo a capodanno, tutto sembra perfetto, poi in cinque secondi la nave è sottosopra, il tetto diventa il pavimento e i superstiti devono cercare una via di fuga». Ispirato a L'avventura del Poseidon diretto nel 1972 da Ronald Neame, il nuovo episodio acquatico immagina che un'onda anomala di 45 metri faccia letteralmente ribaltare una lussuosa nave da crociera.
Grande affiatamento fra gli attori che in molti casi hanno girato personalmente le scene più difficili. È il caso del veterano Kurt Russell («Dopo più di quarant'anni di carriera scelgo i ruoli in maniera mirata e Petersen è un regista di grande sensibilità») ma anche di Josh Lucas («Sono finito in ospedale due volte e certe scene me le ricorderò per sempre»). Tra le brave interpreti femminili spicca Jacinda Barrett che prima di Poseidon ha finito di girare il remake di L'ultimo bacio diretto da Tony Goldwyn nei panni che furono di Giovanna Mezzogiorno.
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