Poste in ritardo, arrivano le multe già pagate

Paghi la multa, e te la ritrovi nella cassetta delle lettere. Notifica, con tanto di sovrapprezzo per la spesa di invio, 11 euro per i residenti, quattordici per chi abita fuori. Una bella rottura per i milanesi che tornano dalle ferie e devono fare la coda negli uffici dei vigili per farsela annullare, ma in realtà il cortocircuito è partito già mesi fa. Ci sono contravvenzioni pagate regolarmente a marzo o aprile, qualche migliaio di «multe pazze» che circolano ed è bene aver conservato la ricevuta di pagamento per chiedere la cancellazione, o si rischia di doverla ripagare la seconda volte. «Tutta colpa delle Poste», spiega il portavoce del Coordinamento sindacale autonomo dei ghisa, Roberto Miglio.
Il problema infatti starebbe nella lentezza a trasmettere al comando dei vigili l’avvenuto pagamento. L’automobilista trova il foglietto con la contravvenzione sotto il tergicristalli, si presenta allo sportello entro i 15 giorni canonici e , paga. Peccato che le Poste ci mettano anche mesi per avvisare dell’incasso il Comune, che quindi mette in moto il meccanismo della burocrazia e spedisce la notifica a domicilio. «Lla sanzione viene ovviamente annullata - assicura Miglio -.

Ma ci sono il disagio per gli automobilisti che recarsi negli uffici e perdere tempo per dimostrare il pagamento, il superlavoro per i vigili, e mi domando se il Comune si faccia restituire dalle Poste il mancato incasso per le spese di notifica».

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