Una battaglia sul fil di voto. Stanno per rilanciare la battaglia su Ecopass. Questa mattina organizzano un presidio in piazza Wagner per difendere i negozianti danneggiati da un cantiere del Comune. E la Padania - quotidiano di riferimento dei leghisti - ieri lanciava lallarme sicurezza in metrò: avvistata a Maciachini una donna con il burqa.
Mario Mantovani coordinatore regionale del Pdl. Ma il Carroccio sta con voi o contro di voi? La campagna elettorale è tutta ai danni vostri.
«Partiamo da una premessa. La Lega è il nostro miglior alleato di governo, e differenziarsi su alcuni tema fa anche parte della dialettica politica. Sui burqa lo diciamo anche noi che va bene rispettare ogni espressione religiosa ma garantita la sicurezza».
Però?
«Non mancheremo di richiamare il nostro miglior alleato ai suoi doveri e a una maggiore compattezza, puntiamo a vincere a Milano al primo turno».
Sono partiti con i siluri sulle misure anti-traffico, la sicurezza. Sicuro che li convincerete?
«Lunedì prossimo metteremo giù chiari ad un tavolo con Letizia Moratti i punti del programma comune, di Pdl, Lega, liste civiche. Se è comune, sarà difficile poi discostarsi, sono sicuro ci sarà una leale collaborazione con il sindaco da parte di tutti».
Vorranno subito delle garanzie. Il posto da vicesindaco è già prenotato da un lumbard?
«Non direi proprio, abbiamo un ottimo vicesindaco, Riccardo De Corato, che ha realizzato grandi interventi per Milano, dalla sicurezza alle misure anti-traffico. Credo che sarebbe difficile sostituirlo».
Vuol dire che i leghisti non devono dare niente per scontato?
«Ribadisco che mi sembrerebbe difficile sostituire De Corato, tanto più se il Pdl dovesse raggiungere come io credo il risultato significativo del 40% dei voti. Certamente la Lega dimostrerà il suo valore in città dopodichè si prenderanno le debite decisioni».
Sulle misure antismog vi daranno filo da torcere. Che fine farà Ecopass?
«Senza entrare nel merito del ticket che sarà oggetto del confronto tra partiti, il tema ambientale sta a cuore a noi e al sindaco e daremo ai cittadini le risposte che ci chiedono».
Detto questo, anche il premier Silvio Berlusconi due giorni fa ha invitato tutti gli eletti del Pdl ad essere un po «leghisti», più radicati sul territorio.
«Anchio richiamo a una maggiore presenza tra la gente. Era il nostro cavallo di battaglia, siamo nati con i gazebo come un partito che stava in mezzo alla gente e dobbiamo tornare allo spirito originario del 94. Facciamo nostra lincitazione di Berlusconi. E io ho chiesto ai parlamentari lombardi tre impegni».
Riassuma.
«Prima di tutto dobbiamo essere un partito coeso, evitare conflitti sui media che purtroppo spesso ci penalizzano. Secondo.
Terzo?
«Sostenere Berlusconi in tutte le battaglie che sta affrontando, sta mettendo passione, tempo e impegno per cambiare il Paese e dobbiamo essergli a fianco»
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