Powell, la Jones, Gibilisco: notte di stelle a Roma

Da seguire anche la sfida tra Carter e Wariner nei 400 e Howe nel lungo. Diretta su Rai 3 alle 20,50

Tutto in una notte: per un Paese dal gusto così poco raffinato per l’atletica spettacolo, c’è rischio di indigestione. Il Golden Gala (diretta su Rai3 dalle ore 20,50) ripropone un menù di prelibatezze e onora storia e fama. Negli ultimi anni non sono mancati i nomi, qualche volta i risultati da far sobbalzare sulla sedia. Stasera Roma, distratta dal calcio mondiale e dal calcio marcio, potrebbe prendersi tre ore di pausa per riscoprire la bellezza di uno sport dove, doping a parte, quasi sempre vince chi ha talento e bravura. Asafa Powell farà girar la ruota del pavone. Se poi sarà davvero record del mondo, bisognerà concentrarsi anche sulle sue doti di preveggente: quando chiama il primato, di solito ci prende.
Dici doping e magari ti scappa il sorrisetto pensando a Marion Jones. MJ è tornata, bella, brillante, veloce e senza più problemi per la testa. Stavolta Marion punta ad andare forte e a evitarsi brutte figure. Al Golden Gala corse in 10”75 nel 1998, stavolta punta a salire uno scalino in più della sua rinascita. «Credo di poter scendere sotto i 10”90», ha raccontato. E cerca avversarie. Oggi la più accreditata è la giamaicana Sherone Simpson. «Spero sia guarita, la sua presenza mi stimolerebbe e la corsa sarebbe più bella». La Jones quest’anno ha già corso in 10”92 a Parigi e ha bissato a Losanna correndo in 10”94. Marion promette scintille, ma pure il grande duo dei 400 maschili: di fronte Xavier Carter, l’ultimo siluro nero dello sprint americano, e Jeremy Wariner, il treno bianco che non perde quasi mai. Wariner deve pensare al suo jackpot da un milione di dollari, dunque non può perdere.
L’altro, l’uomo che saluta incrociando le braccia a x, è al primo vero test sulla distanza dopo aver corso i 200 metri a Losanna in 19”63, seconda prestazione all time, dopo quella record di Michelone Johnson. Carter, che per il momento ha rifiutato un’offerta dal football americano, è un mostruoso polivalente di 20 anni, diamantini ai lobi, braccia tatuate, voce baritonale, capace di vincere quattro titoli ai campionati Ncaa di Sacramento come solo Jesse Owens era riuscito a fare. Sbarcato per la prima volta in Europa una settimana fa, ha corso a Lucerna i 100, a Losanna i 200, qui proverà sui 400, la gara che ti prosciuga.
Dato per scontato che Kenenisa Bekele farà spettacolo nei 5.000 metri e, fra le donne, la sfida Dibaba-Difar promette elettricità sul filo del record del mondo, varrà poi mettersi comodi per dare un’occhiata a Andrew Howe e Giuseppe Gibilisco, in attesa dei campionati d’Europa. Il trapezista volante ha ritrovato forma e tranquillità per salire in alto e stavolta gli faranno compagnia il tedesco Lobinger e lo statunitense Mack. Invece Andrew Howe farà conoscenza, per la prima volta, con la magia di Roma e dell’Olimpico. Il ragazzo delle meraviglie (si spera) s’è messo in testa di battere il record italiano del lungo (8,43 metri).

«Anche perché il record di Evangelisti ormai è vecchio di 19 anni». Buona idea, soprattutto se riuscirà a strappare qualche segreto a Dwight Philips, campione mondiale e olimpico, e a Irving Saladino, il panamense capolista stagionale (8,56) che ha la faccia di uno che farà epoca.

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