Prandelli ritrova Gilardino «Noi favoriti? Dimostriamolo»

In Ungheria, Cesare Prandelli, c’era stato da calciatore 30 anni fa: in una delle sue prime apparizioni europee con la Juventus, rimediò una sconfitta per 2-1 sul campo del Gyor. Chissà se ci avrà ripensato prima di salire sull’aereo che ieri ha condotto la Fiorentina a Budapest, dove stasera affronterà il Debrecen in una sfida che rappresenta un crocevia importante nel cammino del girone, cammino nobilitato dalla vittoria sul Liverpool. È indubbio che la doppia sfida con i magiari (la seconda sarà fra 15 giorni al Franchi) rappresenti una ghiotta occasione per i viola di incrementare il proprio bottino in classifica, considerando anche che gli avversari - esordienti in Champions e ancora a zero in classifica, emigrati nella Capitale in attesa dello stadio da 30mila posti pronto nel 2010 - potrebbero fare a meno di Leandro e Rudolf, i loro giocatori migliori.
«Contro il Debrecen non siamo favoriti e commetteremmo un clamoroso errore se pensassimo diversamente, dobbiamo dimostrarlo sul campo - l’avvertenza di Prandelli -. Il segreto per fare bene in Champions è l’allegria e la serenità. Il complimento più bello ricevuto finora dalla mia squadra? Che sta diventando una squadra perché gioca con personalità, tenendo i reparti corti, ma dai miei ragazzi ora voglio continuità». Il tecnico gigliato ha ancora qualche dubbio di formazione, ma Mutu (che otto anni fa si impose con la nazionale romena a Budapest) parte avvantaggiato su Jovetic, l’eroe della serata con il Liverpool.

Quattordici mesi fa il montenegrino al «Puskas» segnò una doppietta alla nazionale magiara, ma stasera dovrebbe essere sacrificato anche per il rientro di Gilardino, al quale l’Uefa ha dimezzato la squalifica di due turni dopo il rosso di Lione.

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