Il precedente Nessuno protesta se si attacca una parente del Cav

C’è qualcosa che non torna nella rincorsa alla levata di scudi da parte dei politici, di destra e di sinistra, in difesa di Gianfranco Fini, «attaccato nella sfera familiare» da una «campagna mediatica» del «Giornale». Evidentemente, ci sono suocere e suocere. Altrimenti non si spiega il silenzio che accompagnò i titoli della stampa nazionale quando questa, circa quattro anni fa, si avventò denti in mostra su Flora Bartolini, all’epoca 76enne vedova bolognese e madre di Miriam Raffaella Bartolini, nome anagrafico dell’attrice Veronica Lario; ovvero, la moglie di Silvio Berlusconi.
Aprile 2006: la signora Bartolini compra in Svizzera, a S-Chanf, nel Cantone dei Grigioni, una casa di tre piani (foto sopra) in corso di ristrutturazione. L’ingombrante parentela acquisita provoca all’anziana, ex cassiera di negozio, un controllo aggiuntivo da parte delle zelanti autorità svizzere sulla validità del suo permesso di soggiorno, indispensabile agli stranieri per comprare immobili in Svizzera. «Non c’è pace neppure in Svizzera per Berlusconi» strillò allora «la Repubblica», insinuando nel pezzo oscure manovre del Cavaliere; «apprensione tra i residenti di S-Chanf», riportò invece la puntuale cronaca del «Corriere».

Quando poi sei mesi dopo il Gran Consiglio dei Grigioni annunciò ufficialmente che le credenziali della signora Bartolini erano in regola, nessuno da questo lato delle Alpi pensò di diffondere la notizia. Così come nessuno, a destra come a sinistra, si era intanto levato indignato per difendere dall’attacco mediatico la sfera familiare del Cavaliere.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica