«Ci hanno fatto un’imboscata». «Ci adeguiamo alle nuove regole». «Fino al 4 luglio siamo in assemblea dalle 8 alle 18 alla Camera del Lavoro». «Gli asili apriranno domani». Prove di dialogo - o meglio di scontro - tra il Comune e le rappresentanze sindacali delle educatrici. Il problema? L’apertura degli asili estivi comunali - 170 materne e 170 asili nido - a luglio. Le educatrici, che l’anno scorso hanno lavorato su base volontaria, supportate da educatrici precarie e provenienti dalle cooperative, quest’anno hanno ricevuto ordine di servizio - sono state «precettate» diciamo così - per lavorare a luglio i due turni. Cosa cambia rispetto all’anno scorso? La richiesta formale, da parte dei Consigli di istituto, al Comune per avere le educatrici di ruolo nei centri estivi. Obiettivo: continuare la programmazione didattica seguita durante l’anno e, soprattutto, garantire ai bimbi di trascorrere la loro giornata con persone che conoscono già bene.
Il Comune ha dalla sua, inoltre, la delibera della giunta regionale del febbraio 2005, che stabilisce il calendario scolastico per le attività didattiche nella durata di 47 settimane, quindi fino al 31 luglio, e la sentenza della Corte di Cassazione del 5 maggio 2005, che in un caso analogo dava ragione al comune di Torino. «Noi agiamo nel rispetto delle norme - replica secca Mariolina Moioli, assessore a Scuola e Famiglia - che fissano al 31 luglio la fine del calendario scolastico. Le educatrici sono tenute a lavorare, non ci stanno facendo un favore. Per questo abbiamo inviato 3mila ordini di servizio - atto ultimo di una discussione che va avanti dallo scorso anno - disattesi i quali saremo costretti a prendere provvedimenti disciplinari. Io sono ottimista: dalle disponibilità che ci sono state date scuola per scuola posso dire che domani gli asili e le materne saranno operativi. Ci tengo a ricordare che quest’anno abbiamo anche regolarizzato 500 precarie. A quanto mi dicono gli uffici - conclude l’assessore - le trattative sono aperte, manca solo da definire l’incentivo economico. Faremo il possibile comunque perché il servizio funzioni: il nostro interesse primario sono i bambini».
«Il nostro è un lavoro usurante - replica una rappresentante delle educatrici - non possiamo lavorare oltre un certo periodo di tempo. Certo, ci sono sempre state delle colleghe che lavoravano a luglio, ma erano volontarie. Il Comune quest’anno ci ha teso un’imboscata: siamo state avvertite il 4 giugno, ma non si può pretendere che delle persone, magari con dei figli a loro volta, organizzino la loro vita in meno di un mese».
«La decisione è già stata presa - spiega Nicola De Vita, segretario provinciale Cisl per la Funzione pubblica - con le altre sigle sindacali: saremo in assemblea fino al 4 luglio. Le educatrici hanno sempre lavorato in luglio su base volontaria - 550 in media su 4mila di ruolo - supportate da precarie.
Il braccio di ferro continua...
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