La polemica politica ha rubato la scena alla celebrazione dei caduti, ieri, nel corso della cerimonia che l’Anpi ha dedicato ai partigiani nel Campo della gloria al cimitero Maggiore.
Il responsabile per l’Ecumenismo della Curia ambrosiana, monsignor Gianfranco Bottoni, nel suo intervento ha spiegato che «si assiste in questo periodo a una caduta senza precedenti della democrazia e dell’etica pubblica». Bottoni ha parlato di «continui colpi al sistema democratico» e di «uno stato padrone a gestione personale». «È in corso - ha aggiunto - una morte lenta e indolore della democrazia, una progressiva eutanasia della Repubblica nata dalla Resistenza». Applausi dagli esponenti delle associazioni resistenziali e dei militanti della sinistra, imbarazzo per molti altri presenti. Un imbarazzo cui ha dato voce l’assessore Stefano Pillitteri, che alla cerimonia rappresentava Palazzo Marino: «Neanche quest’anno - ha detto - ci è stata risparmiata un’omelia di questo genere». «Continuo a trovare improprio - ha aggiunto Pillitteri al termine della commemorazione - una polemica di carattere politico in una sede come questa, mi sembra proprio stucchevole». Di intervento «un po’ forte» e «troppo rigido» ha parlato anche l’assessore provinciale alla Sicurezza Stefano Bolognini, contestato al termine del suo discorso da un paio di persone che lo hanno accusato di voler «dividere il Paese, non unirlo».
Di «tifo da ultras» fuori luogo, e di «toni apocalittici» ha parlato il vicesindaco Riccardo De Corato: «Non capiamo cosa c’entrino - ha commentato - i giudizi sull’operato del governo con la commemorazione dei caduti, espressi tra l’altro da un esponente della Curia di Milano che parla però a titolo personale». «Non credo, infatti - ha aggiunto - che rispecchino il pensiero di sua eminenza, il cardinale Tettamanzi.
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