Roma L’approssimativa predica di Mister Tod’s è un piccolo capolavoro diplomatico: mette d’accordo sia sinistra sia destra. Entrambi gli schieramenti, infatti, concordano nel dire che è inopportuna e ottusa. La Bindi, per esempio, non si trattiene e sbotta: «Ma non si fa in questo modo- dice mostrando la paginata di Della Valle all’ex banchiere Alessandro Profumo - . Ma è un avviso a pagamento? Mi dispiace che hanno speso i soldi così ». La Bindi si sente insultata: «Ora mi farò vedere con questa pagina e le cozze in mano, da qualche parte. Se non come politico mi rispetti almeno come consumatore», s’inalbera la piddina che poi si domanda se fa parte di quella piccola schiera di gente seria e competente: «Sarò una rara eccezione? Decida».
Ma la frecciata più acida la manda quando dice: «Si potrebbe anche chiedere se tra quei pochi politici bravi è ancora convinto che ci sia Mastella, visto che è stato un socio sostenitore... ». E il collega di partito, Giorgio Merlo, non usa mezzi termini: «Furia qualunquista ». Neppure Di Pietro è convinto: «Siamo stufi dei signori che applaudono il giorno dopo. Montezemolo e Della Valle io ai banchetti del referendum non li ho visti. Sporcatevi le mani anche voi». Pure il ministro La Russa non le manda a dire: «Ha bisogno di pagare le inserzioni sui giornali perché quando parla senza pagare, non lo ascolta nessuno - dice - . Si misuri con il consenso, con la dignità vera di chi si batte in prima linea». Idem il ministro Romano secondo cui «le categorie apolitiche della vergogna e della decenza servono solo a fomentare l’antipolitica e l’odio sociale. E rischiano di richiamare in modo sterile quella violenza a cui fa riferimento Di Pietro ».
Pollice verso anche per i ministri Brambilla («Certi toni ultimativi danno veramente fastidio »)e Gelmini:«Si vuole sostituire la politica con i poteri forti, le lobby e i salotti»). Tagliente il vice presidente dei deputati Pdl, Massimo Corsaro: «Chi oggi firma l’appello è lo stesso che ha scudato 107 miliardi di euro riversandone meno di cinque nei capitali di quelle aziende per le quali si chiede quotidianamente un aiuto alle banche, allo Stato e all’Ue».E la Lega? A un Maroni tiepido, secondo cui «è un grido di allarme che non possiamo liquidare semplicemente », fa il paio il più critico Marco Reguzzoni: «Non vorrei che tutte queste polemiche avessero come unico obiettivo quello di favorire l’avvento di un governo tecnico.
E in questo si trovano uniti la sinistra, Fini, Di Pietro, Casini e i vari Della Valle...Sarebbe un’operazione gattopardesca tesa a cambiare tutto per non cambiare niente». Già.
Gli unici ad applaudire l’imprenditore scalciante restano Fini e Casini. Neanche il collega imprenditore John Elkann condivide Mr Tod’s:«Non è tempo di proclami o di dichiarazioni o critiche generiche. Occorre avere senso di responsabilità».FCr
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