La predica di Della Valle riesce a scontentare tutti

Dalla Bindi alla Lega: solito qualunquismo. John Elkann: "Non è tempo di proclami"

La predica di Della Valle riesce a scontentare tutti

Roma L’approssimativa predica di Mister Tod’s è un piccolo capola­voro diplomatico: mette d’accordo sia sinistra sia destra. Entrambi gli schieramenti, infatti, concordano nel dire che è inopportuna e ottusa. La Bindi, per esempio, non si trattie­ne e sbotta: «Ma non si fa in questo modo- dice mostrando la paginata di Della Valle all’ex banchiere Ales­sandro Profumo - . Ma è un avviso a pagamento? Mi dispiace che han­no speso i soldi così ». La Bindi si sen­te insultata: «Ora mi farò vedere con questa pagina e le cozze in ma­no, da qualche parte. Se non come politico mi rispetti almeno come consumatore», s’inalbera la piddi­na che poi si domanda se fa parte di quella piccola schiera di gente seria e competente: «Sarò una rara ecce­zione? Decida».

Ma la frecciata più acida la manda quando dice: «Si po­trebbe anche chiedere se tra quei pochi politici bravi è ancora convin­to che ci sia Mastella, visto che è sta­to un socio sostenitore... ». E il colle­ga di partito, Giorgio Merlo, non usa mezzi termini: «Furia qualun­quista ». Neppure Di Pietro è convin­to: «Siamo stufi dei signori che ap­plaudono il giorno dopo. Monteze­molo e Della Valle io ai banchetti del referendum non li ho visti. Spor­catevi le mani anche voi». Pure il ministro La Russa non le manda a dire: «Ha bisogno di paga­re le inserzioni sui giornali perché quando parla senza pagare, non lo ascolta nessuno - dice - . Si misuri con il consenso, con la dignità vera di chi si batte in prima linea». Idem il ministro Romano secondo cui «le categorie apolitiche della vergogna e della decenza servono solo a fo­mentare l’antipolitica e l’odio socia­le. E rischiano di richiamare in mo­do s­terile quella violenza a cui fa rife­rimento Di Pietro ».

Pollice verso an­che per i ministri Brambilla («Certi toni ultimativi danno veramente fa­stidio »)e Gelmini:«Si vuole sostitui­re la politica con i poteri forti, le lob­by e i salotti»). Tagliente il vice presidente dei de­putati Pdl, Massimo Corsaro: «Chi oggi firma l’appello è lo stesso che ha scudato 107 miliardi di euro ri­versandone meno di cinque nei ca­pitali di quelle aziende per le quali si chiede quotidianamente un aiu­to alle banche, allo Stato e all’Ue».E la Lega? A un Maroni tiepido, secon­do cui «è un grido di allarme che non possiamo liquidare semplice­mente », fa il paio il più critico Mar­co Reguzzoni: «Non vorrei che tutte queste polemiche avessero come unico obiettivo quello di favorire l’avvento di un governo tecnico.

E in questo si trovano uniti la sinistra, Fini, Di Pietro, Casini e i vari Della Valle...Sarebbe un’operazione gat­topardesca tesa a cambiare tutto per non cambiare niente». Già.

Gli unici ad applaudire l’imprenditore scalciante restano Fini e Casini. Ne­anche il collega imprenditore John Elkann condivide Mr Tod’s:«Non è tempo di proclami o di dichiarazio­ni o critiche generiche. Occorre ave­re senso di responsabilità».
FCr

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