«Ogni cento adulti, trenta soffrono di ipertensione. Percentuale che va ad aumentare superati i sessant'anni». Il professor Daniele Cusi parte da questo dato per spiegare limportanza del nuovo progetto di ricerca delluniversità degli Studi di Milano. Si chiama Hypergenes e riunisce venti partners internazionali tra accademici e industriali. «È una grande occasione per la facoltà di Medicina - ammette entusiasta il preside Virgilio Ferrario -, si tratta del più grande finanziamento ricevuto dallUnione Europea». In tutto, dieci milioni e 200mila euro per 42 mesi di ricerca suddivisi in diverse fasi. Lobiettivo: «Riuscire a predire - spiega il professor Cusi - il rischio individuale di ipertensione e quello cardiovascolare e renale a esso associato».
Si comincia con lidentificazione dei geni responsabili dellipertensione attraverso lo screening di tutto il genoma delle quattromila persone, malate e no, che parteciperanno allindagine, quindi, una volta identificati tali geni, il risultato verrà validato su una popolazione allargata e multietnica per un totale di circa 12mila individui.
Avrà una finalità pratica la seconda parte del progetto. «Vogliamo mettere a punto un esame diagnostico semplice e poco costoso per individuare la scelta dei migliori farmaci per ogni singolo paziente».
Predire il rischio di ipertensione: progetto di ricerca
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