«Ci sono accertamenti in corso. Verranno resi noti nei prossimi giorni»: il portavoce del prefetto di Genova Francesco Musolino ripete, instancabile, ai microfoni di radio e televisioni, la formula magica mandata a memoria, in risposta alle domande dei cronisti (e dellopinione pubblica). Che però insistono, e vogliono sapere se «ci sono dichiarazioni ufficiali del rappresentante di Governo sul bagno da sceicco realizzato nel suo appartamento di rappresentanza e costato 105mila euro di soldi pubblici, marmi pregiati, sauna e apparati di cromoterapia inclusi», come rivelato a suo tempo nellarticolo di Michela Bompani sul quotidiano La Repubblica-Il lavoro.
No, non ci sono dichiarazioni, al di là dello stringatissimo e fin troppo generico «mantra» del portavoce di Musolino. Del resto, in quel momento - ieri a mezzogiorno, nel loggiato di Palazzo Spinola, a pochi metri in linea daria dal presunto bagno doro che, però, resta interdetto ai curiosi - il prefetto «è impegnato in una riunione» da cui non può assolutamente allontanarsi, neppure per presenziare alla conferenza stampa convocata a Palazzo Spinola (cioè, a casa sua) sulle cerimonie previste per il «Giorno della memoria».
E tanto meno è disponibile, Sua Eccellenza, figurarsi!, a incontrare Mister Neuro, alias Charlie Gnocchi, inviato di «Striscia la notizia», il quale si è presentato di buonora a Palazzo e ha chiesto di interloquire con il prefetto, in particolare, dice lui, «per chiedergli consiglio sulla ristrutturazione del bagno di casa».
Niente da fare, Musolino non si vede. Davanti al suo ufficio cè solo un grande agitare di funzionari, cortesissimi, ma altrettanto fermi nel tenere a distanza i birichini con telecamera e microfono. A ogni buon conto, Mister Neuro non demorde: veste la solita giacca trapuntata di (finte) banconote, cravatta color oro e pantaloni in tinta. Ma è armato soprattutto di ironia, tiene in mano un rotolo di carta igienica e si fa riprendere sullo sfondo dei cartelli indicatori, involontariamente comici: «Ufficio del Capo di Gabinetto», «Gabinetto del Prefetto», e simili. E lui ci marcia, eccome ci marcia. Va anche, Mister Neuro - da autentico inviato speciale -, a verificare una normale toilette di Palazzo Spinola e ne trae ulteriori spunti per la satira.
Passa unora, e unaltra ancora. Ma il prefetto non spunta. Charlie Gnocchi si rassegna, non senza aver lanciato gli ultimi frizzi e lazzi. E finalmente si decide a consegnare il «rotolo» su cui sono stampate centinaia di banconote: «Per un bagno da 105mila euro - spara - ci vuole una carta igienica doro!». Nel frattempo, dovrebbero essere in viaggio per Genova - in questo senso, si attende conferma da un momento allaltro proprio dagli ambienti della prefettura - gli ispettori inviati dal ministro degli Interni Roberto Maroni e dal collega delle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli. Saranno loro a svolgere approfondite indagini amministrative sulla congruità della cifra pagata per la realizzazione del bagno e sulla regolarità, finora mai messa in discussione, per carità!, delle procedure che hanno portato allapprovazione del capitolato e allassegnazione della fornitura. Piena solidarietà al prefetto Musolino arriva, intanto, dai senatori del Pdl Giorgio Bornacin e Luigi Grillo, e dai deputati del Pd Andrea Orlando e Mario Tullo: «Abbiamo imparato in questi mesi del suo operato a Genova - dichiarano allunisono in una nota - a conoscere il prefetto con il quale, assieme ad altri colleghi, abbiamo lavorato per affrontare le varie emergenze che si sono verificate sul nostro territorio e ne riconosciamo altresì limpulso dato per elevare gli standard di trasparenza nella pubblica amministrazione e rafforzare il contrasto alla presenza della criminalità organizzata nella nostra regione.
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