Milano - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha annunciato di aver firmato lo stato di emergenza in seguito al terremoto che ha colpito l’Abruzzo. "Bertolaso potrà disporre di tutti i fondi messi a disposizione" lo ha detto da Arcore in diretta televisiva su Sky. Il premier era in partenza per Mosca ma ha nnullato tutto. Programma saltato per la vera emergenza nazionale (per cui aveva appena firmato il decreto). "Ho rinunciato al viaggio a Mosca. Ho considerato che l’emergenza è veramente tale che forse la presenza di un coordinamento del capo del governo sul luogo può essere utile". Berlusconi è apparso sconvolto dalla notizia: "È una situazione che non ha precedenti in questi anni 2000. Il governo si è messo all’opera da subito".
L'appello "Confermo quello che ha già detto il capo della protezione civile, Guido Bertolaso: Non bisogna partire per recarsi nelle zone colpite dal terremoto" ha detto in diretta tv Berlusconi. "Innanzitutto - ha spiegato il premier - le strade devono essere libere per non ostacolare i mezzi di soccorso. In secondo luogo si sta ancora accertando lo stato di sicurezza delle stesse strade e di alcuni ponti".
Case crollate Drammatiche le cifre citate dal premier in conferenza stampa, dopo una ricognizione in elicottero sulle zone colpite dal sisma: "Ci sono purtroppo intorno a 1.500 feriti. Quello che posso garantire, dopo aver sorvolato la zona in elicottero è che non c’è alcun punto colpito dove non ci siano i soccorsi. Non c’è nessuno lasciato solo e questo è fondamentale, la prima emergenza è tirare fuori chi è rimasto sotto le macerie e stiamo utilizzando tutti i mezzi". Parlando di quanto è successo Berlusconi ha detto: "Tutti gli edifici pubblici sono inagibili all’Aquila" sottolineando che "da subito sono state mobilitate tutte le strutture" dello Stato. "Credo che si sia verificato un fenomeno di concentrazione immediata dei soccorsi" ha aggiunto il premier. Poi il punto attuale: "In questo momento stanno operando 4mila soccorritori e mille unità". Poi assicura: "Nessuno sarà lasciato solo, non c'è problam di fondi per gli aiuti". Quindi il presidente del Consiglio cita alcuni dati: "20mila posti sono a disposizione nelle tende, 4mila posti letto bloccati negli alberghi". Poi l'invito a "non tornare nelle case lesionate e a spostarsi fuori provincia". Funziona la gestione dell'emergenza: "Riaperte le autostrade, l'acqua è potabile, le comunicazioni con i cellulari sono state ripristinate. Mentre restano inservibili le tubature del gas nell'Aquilano".
Fondi Ue "Su istruzione del governo ho anticipato alla Commissione Ue l’intenzione del governo italiano di chiedere l’intervento del fondo europeo di solidarietà per le catastrofi naturali" in seguito al terremoto in Abruzzo. Lo ha detto Ferdinando Nelli Feroci, rappresentante permanente d’Italia all’Ue, a margine dei lavori del consiglio Interni e Giustizia, spiegando di averne dato notizia al vicepresidente della Commissione Ue Jacques Barrot, presente alla riunione.
La preghiera del Papa Benedetto XVI in un telegramma inviato all'arcivescovo dell'Aquila, Giuseppe Molinari, esprime "viva partecipazione al dolore delle care popolazioni" colpite dal terremoto di stanotte, prega "per le vittime e in particolare per i bambini" e incoraggia sia i superstiti che "quanti in vario modo si prodigano" nei soccorsi. "Sua santità - prosegue il messaggio - invoca dal Signore conforto per i loro familiari, e mentre rivolge una affettuosa parola di incoraggiamento ai superstiti e a quanti in vario modo si prodigano nelle operazioni di soccorso invia a tutti la speciale benedizione apostolica".
Napolitano: ci conforta la solidarietà mondiale Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ringrazia i leader di vari Paesi che hanno espresso solidarietà e offerto aiuto all’Italia colpita dal terremoto. È una solidarietà confortante, afferma Napolitano.
Il Capo dello Stato ha ricevuto numerosi capi di Stato messaggi di partecipazione al lutto dell’Italia per le vittime del terremoto in Abruzzo e di solidarietà con le popolazioni colpite. È quanto rende noto un comunicato del Quirinale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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