da Milano
«Ce la siamo cavata ancora per il rotto della cuffia sulla Telecom: secondo me la soluzione che si è prodotta non compromette il futuro dellazienda e dei lavoratori, ma tutta lintera vicenda mette in luce la necessità di un nuovo intervento pubblico di indirizzo sulle grandi scelte strategiche del Paese». Non nasconde la sua posizione, il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, che parlando alla trasmissione Italian Express su Radio Uno, confessa la vocazione dirigista nei confronti delleconomia.
Anche il premier Romano Prodi è tornato sul riassetto Telecom. E lo ha fatto per respingere ancora una volta le accuse di interferenze politiche nellattività di unazienda privata. «Ma quale ingerenza - ha detto a Radio anchio - non si riesce manco a trovare una telefonata». Prodi si difende anche dallaccusa di avere ostacolato larrivo degli americani di At&t: «Contro At&t non cè stata nessuna levata di scudi. Perché si sia ritirata dalla gara lo spiegheranno loro». Nessun ingerenza, ma sul piano del suo consigliere Angelo Rovati, che prevedeva lo scorporo della rete, Prodi ha sottolineato come adesso tutti stiano tornando su quel progetto: «Credo sia un passaggio giusto».
Intanto Telco, la società creata per acquistare Olimpia da Pirelli e Benetton, ha ricevuto il via libera formale da tutti i soci italiani. Ora tocca a Telefonica (10 maggio). Mentre Generali, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Sintonia Sa, unitamente a Telefonica, hanno sottoscritto ieri con Pirelli, Sintonia spa e Sintonia Sa il contratto di compravendita del 100% di Olimpia. «Termini e condizioni del contratto - si legge in una nota - sono quelli già annunciati nel comunicato del 28 aprile scorso».
Il gruppo va ora verso il bilancio dei primi tre mesi, che verrà approvato dal cda di martedì. Gli analisti concordano nel prevedere un utile del periodo in calo. Il consensus si uniforma intorno a un risultato netto di circa 630 milioni, ricavi per 7.532 milioni e un margine operativo lordo di 3.
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