«Il premier a Palazzo Marino? Farà come Craxi e Spadolini»

«È tradizione avere big in consiglio». Moratti: Ferrante lo chieda a Prodi

Piero Borghini cita precedenti illustri «come quelli di Spadolini, Craxi, Quercioli e Rognoni» per rispondere a Bruno Ferrante, candidato sindaco dell’Unione, che mercoledì ha criticato la scelta del premier di presentarsi alle prossime elezioni comunali. «L’ex prefetto arriva a definire “falsa e poco rispettosa” la candidatura di Berlusconi come capolista di Forza Italia alle prossime elezioni del consiglio comunale di Milano. Forse Ferrante ignora che questa candidatura ove fosse confermata, non farebbe che inserirsi in una nobile tradizione della nostra città che ha sempre visto i suoi politici di calibro nazionale sedere anche in Consiglio comunale, da Spadolini per i Repubblicani a Craxi per i socialisti a Quercioli per i comunisti a Rognoni e tanti altri per la Dc».
E interviene anche Letizia Moratti. «Ferrante dovrebbe chiedere la candidatura di Prodi a Milano», dice il candidato sindaco del centrodestra. E aggiunge: «Io credo che avere Berlusconi in lista sia un sintomo di forza, Milano è una città importante e quindi ha bisogno di avere i leader nazionali nel Consiglio». Non basta.
L’attuale assessore alla Casa del Pirellone, in lista con Letizia Moratti, ricorda che «tutti invocano l'esigenza di ricomporre l'unità del Paese e Milano deve dare per prima l'esempio». «Letizia Moratti, con la sua lista, lo sta già facendo - insiste Borghini -. Questa lista non solo non si contrappone ai partiti, ed in primo luogo a quelli che compongono la Casa della Libertà, di cui riconosce invece l'insostituibile funzione politica, ma non mira a delegittimare nessuno, nemmeno nel campo avversario.

Essa si propone infatti di favorire la ricomposizione della società civile milanese a partire dalle sue migliori tradizioni di autonomia, di laboriosità, di solidarietà e di capacità di cambiamento senza alcun esclusivismo».

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