Prende la moto e scappa. Senza pagarla

Prende la moto e scappa. Senza pagarla

Alzi la mano chi non ci hai pensato: andare al ristorante e, al momento di pagare il conto, darsela a gambe alla faccia di camerieri e padrone del locale con il blocchetto delle fatture già aperto sopra il tavolo. I più temerari - e nei film è ancora più facile - ci sono anche riusciti. E non c’è solo il ristorante o la consumazione al bar. La tecnica dell’acquisto-senza pagare-con fuga può essere usato un po’ con tutto, tanto meglio (per il ladro) se grazie al bottino si può scappare più in fretta.
È mattina quando Pino (così ha detto di chiamarsi al telefono) arriva all’appuntamento con Carmine. Il giornale parlava chiaro: vendo scooter, ottime condizioni, 2mila euro. Si trovano sotto casa di Carmine, a Sanremo. «Bello» dice Pino guardando la moto. «L’ho tenuta come gioiello, ti puoi fidare. Anche il bauletto è nuovo». «Sì, l’ho visto, ma non è che si potrebbe avere un piccolo sconto? Sai, sono venuto fino a qui, te lo comprerei a occhio chiusi, ma se fra due mesi si blocca? Come faccio a fidarmi?».
L’aspetto del compratore è rassicurante: capello corto, abiti «regolari». Dello scooter in vendita ha saputo leggendo il giornale con gli annunci economici che trova ogni settimana dentro la buca delle lettere. Ci ha pensato un po’ su, dicendosi: questo potrebbe andarmi bene, ma chi ce li ha 2mila euro, potrei cavarmela come ha fatto mio cugino...
«Senti, Carmine, posso provare il motorino?». «Sì, se proprio vuoi...» risponde un po’ titubante il padrone dello scooter. «Tranquillo, non ti chiedo nemmeno il casco, voglio solo metterlo in moto, tirare un attimo il motore e poi frenare. Modestamente me ne intendo abbastanza, mi poco basta per capire se va davvero bene come dici. Sai, 2mila euro...».
Carmine caccia via dalla testa i cattivi pensieri. «Ma sì, dai, provalo, mi fido. Comunque te lo giuro: va benissimo, lo tengo bene». Pino monta in sella, mezzo giro alla chiave e con un colpo di polso lo scooter è già in moto. Si sistema, inizia a muoversi mentre nello specchietto veder Carmine con le mani in tasca guardarlo un po’ infreddolito. «È il momento, via!» pensa.
Tre secondi dopo il motorino è in fondo alla via lanciato a tutta velocità, poi la curva, e scompare. «Tornerà» pensa Carmine togliendo le mani di tasca. «Non tornerò, e grazie per il motorino» pensa Pino.
Dietro alla curva aveva nascosto un casco. Gli basta un attimo per fermarsi e ripartire a velocità normale con il motorino «ottime condizioni, 2mila euro» e pazienza se lo sconto se lo è fatto da solo. «Oddio - pensa Carmine, rimasto come un baccalà davanti a casa - Vuoi vedere che quel maledetto...».

Sì, quel maledetto Pino (ma chissà qual era il suo vero nome) gli ha rubato il motorino e a quest’ora è già lontano. Non resta che denunciare il furto. «E chi lo dice adesso a papà, in caserma? Mi aveva detto di non mettere l’annuncio, il figlio del maresciallo fregato dal primo che passa...».

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