Cultura e Spettacoli

PRENDI UN LIBRO E SCAPPA IN VACANZA

Un grande o piccolo tour a tutta pagina, con molte sorprese: dall’originale «Breve vita di un piccolo notabile del sesso» di Giancarlo Orsenigo, allo psicologico-ambientale «Spazzatura» di John Scanlan

«Dai, consigliami qualcosa da leggere durante le vacanze... Qualcosa di bello, però!». Chiedereste alla vostra agenzia viaggi di consigliarvi una meta da sogno senza specificare quanti giorni avete a disposizione? Un conto è un fine settimana lungo, con qualche giorno incollato ai canonici sabato e domenica, strappato a fatica al capo e al calendario, perché siete in carriera e per le vere ferie ci si rivede, forse, a settembre. Un conto è la placida pausa dell’insegnante e dello studente, una lunga estate calda con l’unico imbarazzo della scelta di come, dove, perché. E un conto ancora sono i classici quindici giorni in cui si cerca di infilare proprio tutto, dai lavori di tinteggiatura rimandati per mesi all’invito degli amici nel casale di campagna che proprio non potete rifiutare ancora a quei tre giorni di eremitaggio che avete promesso a voi stessi, in cui siete certi che terrete il cellulare, la tivù e il computer spenti ma si spera il cervello acceso.
Ecco dunque qualche consiglio per tutte le fughe, last minute compresi, e se avete i giorni contati, fate un giro in libreria per toccare i libri con mano e valutarli sui vostri ritmi di lettura: mettere in valigia un solo romanzo troppo breve, per ritrovarsi magari in uno sperduto villaggio di montagna senza libreria o in un paese straniero di cui non siete in grado di leggere i classici in lingua originale, è altrettanto frustrante che dover rubare ore preziose al meritato sonno da concedersi prima di affrontare di nuovo il lavoro per terminare le ultime pagine di un thriller-fiume alla «Codice Da Vinci».
PER IL WEEKEND
Non il solito libro di genere, da consumare senza soddisfazione in treno o su un picco montano con lo zaino sotto la testa, ma un piccolo capolavoro come Un po’ del tuo sangue di Theodore Sturgeon (Giano, pagg. 174, euro 14): uno sguardo spietato nella mente di un giovane provinciale sulle cui misteriose gesta lo psichiatra della commissione militare decide di aprire un’inchiesta. Sturgeon, per anni considerato «solo» uno scrittore di fantascienza, è un maestro nello scuoiare la psiche umana e ribaltare il concetto di normalità. Giano lo sta ripubblicando interamente: da non dimenticare. Anche se i giorni sono pochissimi, diamo spazio almeno alle fantasie comprese quelle sessuali: Breve vita di un piccolo notabile del sesso, di Giancarlo Orsenigo (Manni, pagg. 172, euro 14) vi conduce nei torbidi pensieri di un nano dal fallo «felliniano», fuggito dalla ricca famiglia per inseguire l’eros come nano di un circo, lift in un grande albergo, scassinatore a Parigi fino a un epilogo inimmaginabile. Per la generazione più problematica in assoluto, l’occasione per schiarirsi le idee è offerta dalle pagine de I trentenni (Feltrinelli, pagg. 152, euro 7,50), in cui la psicoterapeuta settantenne Françoise Sand risponde alla giornalista trentenne Isabelle Vial su individualismi, precarismi, giovanilismi dei nati dal 1968 al 1978. E per i raffinati, due gioielli degli anni Sessanta recuperati ex novo: Fat City di Leonard Gardner (Fazi, pagg. 186, euro 16), concentrato di storia americana in cui due pugili lottano dentro e fuori dal ring per non prenderle dalla vita e La danza delle acque di Antonio Ruccello (Santi Quaranta, pagg. 144, euro 11), ambientato in una Venezia surreale vista dagli occhi di un giovane siciliano impiegato di banca, cui i mandorli in fiore mancano al punto da immaginare un provvidenziale maremoto.
PER UNA SETTIMANA
Il tempo a disposizione aumenta e permette una lettura meno frenetica, cui affiancare qualche momento di riflessione. E allora ci si può dedicare a questa intensa autobiografia letteraria, I fantasmi di una vita, di Hilary Mantel (Einaudi, pagg. 216, euro 16,50). A cinquant’anni, la scrittrice volge lo sguardo indietro e apre i cassetti delle vite non vissute durante l’infanzia immaginifica, la scuola massificante, l’adolescenza «contro» alla ricerca di un’appartenenza sostituita, nel tempo, da un oltre demoniaco e dall’abitudine alla segretezza. Chi sogna ancora la dolce vita, può leccarsi le dita mentre sfoglia Cucinare col Fernet Branca di James Hamilton-Paterson (edizioni e/o, pagg. 286, euro 16,50). Parodia frizzante della vita quotidiana dei ricchi stranieri in idillio in Italia (l’autore vive e lavora nel nostro Paese), annovera tra i protagonisti un ghostwriter inglese misantropo specializzato in autobiografie di campioni sportivi e una musicista in fuga da una famiglia di mafiosi dell’Est europeo, entrambi salvati da indimenticabili gourmandises, come cozze al cioccolato e gelato all’aglio. E per quelli che un racconto al giorno leva il caldo di torno, i Lupi mannari americani di Michael Chabon (Rizzoli, pagg. 250, euro 16), in cui uno stupro, una rapina, un matrimonio fallito si trasformano in storie di ordinaria follia, dove la vittima è sempre la felicità, mai l’ironia, e gli Infanticidi di T. Coraghessan Boyle (Einaudi, pagg. 214, euro 15), un compendio di grottesco funambolico che da tempo latitava in libreria: le ambientazioni variano da una clinica abortista presa di mira dai fondamentalisti religiosi alle allucinazioni femminili di un mondo senza colori fino alla California degli immigrati di inizio secolo e degli odierni surfisti.
PER QUINDICI GIORNI
Bisognerà pur decidersi a rispondere a tono alle frivolezze proposte dai vostri vicini di ombrellone pur di attaccare discorso. Il maiale che vuole essere mangiato di Julian Baggini (Cairo, pagg. 319, euro 16) è un’ottima occasione per far conversazione ragionando, anche in famiglia. L’autore, direttore di The Philosopher Magazine, ha avuto l’idea di riunire 100 esperimenti mentali per stimolare il cervello a un sudoku della filosofia morale. A partire dall’esempio del titolo: che fa un vegetariano davanti a un maiale che vuole essere mangiato? Nel momento di massimo fulgore del memoir sugli anni Settanta, i nostalgici inseriscano la strampalata conferenza evocativa Parigi non finisce mai di Enrique Vila-Matas (Feltrinelli, pagg. 226, euro 16). L’ambiente intellettuale dell’epoca (Perec, Lacan, Copi), ma anche gli sguardi della Seberg e la Adjani, sono lo sfondo di una nouvelle bohème vissuta in un sottotetto offerto da Marguerite Duras. E per immedesimarsi al meglio, Un’estate a Cabrera di Pedro Zarraluki (Neri Pozza, pagg. 238, euro 15,50), che vi trasporterà vicino a Maiorca negli anni Quaranta, in riva a un mare blu cobalto, con l’odore del pesce fresco, circondati da alcuni sopravvissuti alla guerra civile spagnola: un bizzarro eremita tedesco, una vedova esiliata e un’ostessa brusca che gestisce l’unico ritrovo dell’isola, in cui il vino scorre a fiumi. Se non potete resistere alle storie bizzarre, procuratevi Non c’è scampo di Jack Black (Alet, pagg. 374, euro 16), con magistrale prefazione di William S. Burroughs: storia di un destino tracciato nonostante la buona educazione, ritratto degli Stati Uniti visti da un marginale precursore della beat generation, Jack Black appunto, che nacque alla fine dell’Ottocento e morì annegato negli anni Trenta del Novecento.
PER VENTI GIORNI
Un lampo iniziale a ricordarvi che Garzanti ha appena ripubblicato Chiamalo sonno di Henry Roth (pagg. 517, euro 14,50 euro), un classico della letteratura di emigrazione ebraico-americana, in cui mette radici anche l’altro Roth, Philip, per passare subito all’altro capo del globo con China Candid (Einaudi Stile Libero, pagg. 408, 15.80 euro). Il boia di Pechino, il pastore di una chiesa cristiana clandestina, la commessa di sexy-shop, il dirigente di partito a riposo, lo speculatore alcolico, la prostituta di Shenzen: il giornalista cinese Sang Ye ha puntato l’occhio di un’immaginaria telecamera sulla Repubblica Popolare e ha raccolto in volume ventisei monologhi anonimi a formare un candido, davvero, autoritratto collettivo. Un’estate senza un sudamericano che estate è? L’uragano ha il tuo nome (Sellerio, pagg. 532, 16 euro) è il lussuoso romanzo del peruviano Jaime Bayly, quanto di più lontano da García Márquez: i protagonisti sono omosessuali sudamericani ricchi e bianchi, con un piede nelle cittadelle privilegiate del sud del mondo e l’altro nelle metropoli multietniche Usa. Un Sudamerica inedito, tra divi del piccolo schermo, picareschi dongiovanni e una storia d’amore etero, difficile e infinita. È tutto l’anno che vorreste approfondire le pagine dei giornali con un saggio che valga il vostro tempo e l’occasione è arrivata: Storia dell’Iran di Farian Sabahi (Bruno Mondadori, pagg. 298, euro 15,50) è l’edizione aggiornata alla primavera 2006 di una ricostruzione che inizia nel 1892, passa attraverso la rivoluzione del 1979 e arriva fino ai proclami di Ahmadinejad. E se vi intriga il saggio di nicchia, due novità Donzelli fresche di stampa, da leggere una dopo l’altra: Del desiderio, di William B. Irvine (pagg. 254, euro 13,90), per non farci cogliere alla sprovvista dai nostri impulsi e dominarli non solo grazie a Freud, ma anche a Seneca, Tolstoj, Twain e gli amish, e Spazzatura, di John Scanlan (pagg. 246, euro 13,50), un volume destinato a rivoluzionare il vostro concetto di rifiuto, anche psicologico, e a darvi alcune dritte su come sopravvivere al degrado ambientale buttando nel cassonetto i falsi condizionamenti.
PER UN MESE
Avete un mese di tempo e dunque non potete rinunciare a un genere, la biografia, che di regola partorisce nuovi titoli da esplorare e nuovi interessi. Perfetta allo scopo è Guernica di Gijs Van Hensbergen (Il Saggiatore, pagg. 384, euro 22), biografia di un’icona del Novecento, come suggerisce il sottotitolo, ovvero il primo capolavoro politico di Picasso. Dalla pioggia di bombe su Gernika ad opera degli aerei tedeschi nel 1938, evento che sconvolse Picasso e lo «costrinse» a mettersi all’opera su una tela enorme, ai giorni nostri, in cui il quadro è divenuto simbolo della coscienza del mondo per le Nazioni Unite, i tumulti del secolo appena trascorso appaiono sul retro di una tela. E ancora biografie, tra sacro e profano: quella di Pio XI, a cura di Yves Chiron (San Paolo, pagg. 500, euro 32), che esplora un pontificato complesso, compreso tra i due conflitti mondiali, la questione dei Patti Lateranensi e le posizioni contro comunismo e nazismo, e quella di Gertrude Bell, archeologa, avventuriera, arabista, proconsole britannico a Bagdad dopo la fine della Grande Guerra, alleata di Lawrence d'Arabia, narrata in Desert Queen di James Wallach (Greco&Greco, pagg. 586, euro 16).
Crumley, Arduino, Deaver, Baldini, Ellroy, Colaprico, Grady, De Cataldo, Hall, Lucarelli, King, Rigosi, McBain, Soriga, Rankin, Vinci, Silverberg, Wu Ming, Toole sono i nomi della raccolta The dark side. Il Lato oscuro (Einaudi Stile Libero, pagg. 518, euro 16,50), che mette insieme per la prima volta i migliori autori di crime fiction americani e italiani.

Un volume che sarete costretti a portarvi anche a tavola e che tornerà dalle vacanze strappato, macchiato e vissuto, indovinata operazione estiva dell’agente letterario più famoso d’Italia, Roberto Santachiara.

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