Prescrizione breve, giallo sulla nuova proposta Il Cav: "Non ne so nulla"

La proposta del Pdl: per gli incensurati e per gli over 65 applicare sempre le attenuanti generiche. Ghedini: iniziativa non concordata col Pdl. Berlusconi: "Non ne so niente"

Prescrizione breve, giallo 
sulla nuova proposta 
Il Cav: "Non ne so nulla"

Roma - E' giallo sulla proposta di prescrizione breve avanzata dall'onorevole Vitali. Secondo Niccolò Ghedini si tratta di "un'iniziativa personale non concordata con il partito". Ancora più caustico il presidente del Consiglio Silvio berluysconi che dice di non saperne nulla. "Mi dovete credere, non ne so nulla", ha dichiarato il Cavaliere ai giornalisti.

La proposta Il giudice, in presenza di un imputato incensurato o che abbia superato i 65 anni di età, è obbligato ad applicare sempre e comunque le attenuanti generiche. Con conseguente riduzione dei tempi di prescrizione del reato. È questa una delle norme contenute nella proposta di legge presentata alla Camera dal deputato del Pdl Luigi Vitali. Le attenuanti, poi, dovranno sempre considerarsi prevalenti rispetto alle aggravanti quando "per effetto della diminuzione della pena il reato risulti estinto per prescrizione". Il giudice (anche se si fosse nella fase delle indagini preliminari) dovrà pronunciare in camera di consiglio una "sentenza inappellabile di non doversi procedere".

Ghedini: un'iniziativa personale "La proposta depositata dall’onorevole Vitali è di sua esclusiva iniziativa e non concordata con la Consulta Giustizia del Pdl". Lo ha dichiarato in una nota Niccolò Ghedini. "Chiederemo all’onorevole Vitali di ritirare immediatamente quella parte di ddl che potrebbe offrire strumentali polemiche in particolare per ciò che riguarda la prescrizione", ha aggiunto il deputato e avvocato del premier. 

Il 10 un cdm straordinario Si terrà giovedì prossimo, 10 marzo, il Consiglio dei ministri straordinario per varare la riforma costituzionale della giustizia. La fissazione del Cdm straordinario alle 9.30 di giovedì prossimo è arrivata dopo che il Guardasigilli Angelino Alfano ha riferito sugli aggiornamenti fatti al ddl di riforma costituzionale nel corso di incontri avuti sia con la Lega sia con i "tecnici" della giustizia del Pdl riuniti ieri alla Camera. Separazione delle carriere di giudici e Pm, Csm diviso in due (uno per i pm l’altro per i giudici), Alta Corte di disciplina esterna a Palazzo dei Marescialli, principio di responsabilità dei magistrati in Costituzione, inappellabilità delle sentenze di assoluzione: questi i capisaldi della riforma confermati nel corso delle riunioni di questa settimana.

Il ddl Vitali La proposta di legge, spiega lo stesso Vitali, è in realtà il frutto di un lavoro fatto dai tecnici della giustizia di Forza Italia nel 2001 che ora la maggioranza vuole riproporre. Anche per accelerare i tempi. In 44 articoli, oltre ad introdurre la prescrizione breve, si riforma di fatto buona parte del codice di procedura penale. Tra le novità che il Pdl punta a inserire nell’ordinamento, anche l’ipotesi che a pronunciarsi su tutti i reati commessi dai magistrati (come ad esempio la violazione del segreto istruttorio) sia sempre la Corte d’Assise visto che ogni collegio può contare su due "togati" e 6 giudici popolari. E sempre la Corte d’Assise sarà chiamata a occuparsi di un maggior numero di reati tra cui anche quelli contro la pubblica amministrazione. Ma c’è anche un’altra norma destinata a far discutere: quella che rende inutilizzabili tutti gli atti di indagine nel caso in cui il pm non abbia esercitato l’azione penale o non abbia richiesto l’archiviazione per tempo, cioè senza rispettare il termine stabilito dalla legge o prorogato dal giudice. È questa una misura, commenta l’opposizione, che cancellerebbe di fatto il processo sul caso Ruby. L’iscrizione nel registro degli indagati di Berlusconi, infatti, è avvenuta qualche tempo dopo quella degli altri imputati coinvolti nella vicenda.

Quindi, si introduce il "legittimo sospetto" tra le cause di rimessione del processo e si estendono i casi in cui il giudice abbia l’obbligo di astenersi prevedendo, tra l’altro, l’ipotesi del magistrato che abbia avuto "comportamenti o manifestazioni di pensiero" o abbia aderito a movimenti o ad associazioni che determinino fondato sospetto di recare pregiudizio all’imparzialità del giudice. Nella proposta di legge firmata da Vitali si prevede anche la proroga da uno a sei mesi di tutti i termini per la difesa.

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