Presi appena usciti dalla casa razziata

La curiosità? Tra gli oggetti recuperati dagli investigatori della squadra mobile, c'è anche, tra i tanti, un computer portatile che conteneva le foto di una neonata, le uniche che ritraevano la piccola nei primi mesi di vita. Così, quando la mamma della bambina, ha saputo che, con il pc, poteva rientrare in possesso delle immagini della pargoletta, ha pianto per la gioia: «Non le avevo scaricate. Così non avrei mai potuto tenere il caro ricordo dei primissimi momenti dell’esistenza di mia figlia» ha detto la donna, ringraziando i poliziotti. Che, naturalmente, erano molto più soddisfatti invece per aver assicurato alla giustizia altri due membri (un paio sono a San Vittore già da qualche settimana) di una banda di topi d'appartamento. Talmente specializzati nello svaligiare appartamenti di lusso - sempre e rigorosamente calandosi dai tetti - che trasportavano comodamente in un trolley la fiamma ossidrica e tutto il necessaire.
Uno dei due balordi, già tenuti d'occhio dai poliziotti dopo i primi due arresti, il 9 gennaio è stato arrestato in flagranza quando - dopo i furti appena messi a segno in due appartamenti di viale Piave con il complice - ha trovato gli investigatori che li attendevano all'uscita dello stabile. La refurtiva della serata, che ammontava a un totale di circa 200mila euro, ce l’aveva tutta lui, Carlos Andres Lazo Barraza, argentino di 28 anni con numerosi precedenti.

Il complice, Rodrigo Ceron Prandi, cileno 35enne con precedenti, è stato arrestato invece in un appartamento di Vermezzo. Qui gli agenti hanno trovato altra refurtiva e ora cercano di stabilire a chi appartiene: computer, lettori dvd, telecamere, gioielli, quadri, valigie, borse, orologi, telefoni, penne e occhiali.

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