Presi i «maghi» dell’autobomba

da Bagdad

Militari americani in Irak hanno arrestato due persone sospettate di essere al vertice di un gruppo terroristico responsabile di attentati con autobomba che hanno ucciso complessivamente circa 900 civili, ferendone poco meno di altri duemila. Le autobomba sono state le tragiche protagoniste del conflitto tra le fazioni musulmane sunnita e sciita, divampato nell’Irak del dopo-Saddam nonostante gli sforzi per impedirlo e diventato sempre più sanguinoso. Solo in una singola giornata nel novembre scorso circa 200 persone hanno perso la vita in una drammatica serie di attentati di questo genere nella zona a prevalenza sciita della periferia di Bagdad denominata Sadr City.


Il Parlamento di Bagdad ha votato ieri l’estensione dello stato di emergenza imposto in tutto l’Irak con l’eccezione della provincia settentrionale del Kurdistan nel 2004: esso permette al governo l’imposizione di coprifuoco e la restrizione di movimenti dei cittadini per ragioni di sicurezza. Ancora ieri ci sono stati a Bagdad e nelle vicinanze attentati e sono stati sparati colpi di mortaio che hanno provocato complessivamente la morte di decine di civili.

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