Presi in ostaggio 200 stranieri in dieci anni

I rapimenti di turisti nello Yemen da parte di membri di una tribù sono un fatto abbastanza frequente. Di solito questi sequestri durano poco e si risolvono in modo pacifico. I rapitori usano gli ostaggi come moneta di scambio per reclamare la liberazione di altri esponenti tribù. Tra il 1991 e il 2001 oltre duecento turisti stranieri sono stati rapiti nello Yemen e i seuqestri sono frequenti perché il controllo del governo centrale è debole in molte regioni. Negli ultimi due mesi sono stati 14 - con i cinque italiani di ieri - gli stranieri rapiti nel Paese: due turisti svizzeri, due austriaci e una famiglia tedesca di cinque persone.
La coppia svizzera era stata catturata il 21 novembre nella provincia di Maarib (195 km a nord-est della capitale Sanaa) da un capo tribale che chiedeva in cambio della loro liberazione quella di suo fratello, arrestato dalla polizia. I due sono stati liberati poche ore dopo.
Il 21 dicembre è stata la volta dei due turisti austriaci, rapiti sulla strada che collega la città di Maarib e la storica regione del Trono di Balquis. Trattati con «correttezza e cortesia», sono stati liberati dopo tre giorni di prigionia.


Il 28 dicembre Jürgen Chrobog, viceministro degli Esteri nel governo rossoverde di Gerhard Schröder, è stato rapito assieme alla moglie e ai suoi tre figli. I sequestratori chiedevano il rilascio di cinque componenti del loro stesso clan, in carcere per via di una faida con una tribù rivale. Tutta la famiglia è stata liberata il giorno di Capodanno.

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