Preside falciato e ucciso da un pirata: estate nera sulle strade

È morto sotto gli occhi della moglie. La donna dopo l’investimento ha visto l’auto killer accelerare anziché fermarsi per dare soccorso al marito. Uno strazio, si è lanciata sul corpo del suo uomo lo ha chiamato, accarezzato, poi ha pianto. Era Vincenzo Nasso, aveva 63 anni, era il preside del Liceo Scientifico di Cittanova «Michele Guerrisi». Gli ultimi minuti di vita il docente li ha consumati sull’asfalto della Strada Statale 111 di Gioia Tauro (Reggio Calabria). Inutili i soccorsi e l’arrivo dell’ambulanza. Il preside Nasso è l’ultima vittima di questa folle estate dominata da pirati della strada e del mare, guidatori di auto e navi ubriachi e drogati. Morti e feriti sulle strade e in acqua (tra mare e laghi), dove sembra non vi siano più regole. Mezza Italia è restata colpita da questa follia al volante: appelli, prevenzione, controlli, non bastano per riportare la ragione al posto di guida.


L’auto bianca che la notte di sabato ha investito il professor Nasso sembra sparita come nel nulla anche se la polizia stradale di Palmi e il commissariato di Gioia Tauro gli stanno dando la caccia. Ma gli investigatori stanno lavorando come nel buio: nonostante le numerose persone presenti al momento dell’investimento, finora nessuno si è fatto avanti per dare un concreto contributo alle indagini.

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