Non ho solo rispetto istituzionale per il presidente Napolitano ma anche umana simpatia. Nonostante sia stato comunista fino a 65 anni e sia emanazione organica del vecchio sistema dei Partiti e della sinistra. Ma ha saputo ben interpretare l'Altissima Ovvietà che richiede il suo ruolo, esortando l'Italia all'unità, all'amor patrio, alla difesa delle istituzioni. Sono pronto ad affidarmi a lui se fa due cose di semplice ma enorme giustizia: se strigliando la Casta, re Giorgio dà il buon esempio dall'alto e si impegna a far equiparare i costi del Quirinale a quelli della Corona britannica o dell'Eliseo.
Insomma se si impegna nell'arco del suo mandato a dimezzare i costi del Quirinale, chiedendo poi alla politica di fare altrettanto. Seconda cosa. Visto che è il garante e il custode della Costituzione, rivolga il perentorio appello al Parlamento di restituire ai cittadini il diritto costituzionale di scegliersi i propri rappresentanti e non farli nominare dai partiti.
Altrimenti non firmerà più alcuna legge in materia elettorale. Potrebbe poi richiamare ciascun potere a stare dentro i suoi confini, magistratura inclusa o esortare a far processare tutti i parlamentari inquisiti ma ad arrestarli solo dopo il giudizio. Ma pretendo troppo.
Mi fermo ai primi due e attendo con rispettosa sfiducia, senza offendere ’o Presidente. Però se non farà nulla del genere sarà lui stesso a vilipendere lamassima carica dello Stato che ricopre e a discreditare i suoi appelli sacrosanti. Preside’, preferisca l'Italia al Palazzo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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