«Le President» fa la star negli Emirati

Doha. Mentre la stampa di mezzo mondo - e non solo quella «rosa» - si affanna per scoprire tempi e dettagli delle misteriose nozze presidenziali, Nicolas Sarkozy continua il suo viaggio ufficiale di tre giorni nella penisola arabica. Reduce dalla capitale saudita Riad, dove ha incontrato il re Abdullah e ha annunciato la firma di «grossi contratti» per decine di miliardi di dollari in campo energetico e militare,il presidente francese è giunto ieri a Doha, in Qatar (uno dei maggiori produttori mondiali di gas naturale), e oggi sarà ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti. Qui l’agenda prevede la firma di contratti per la collaborazione nel campo del nucleare civile e addirittura l’ottenimento per la marina militare francese di una base permanente dove far stazionare le proprie navi, a poca distanza dallo strategico stretto di Hormuz teatro nei giorni scorsi di pericolose frizioni tra iraniani e americani. Con questo suo viaggio, che si dovrebbe concludere nella serata di oggi, Sarkozy rilancia fortemente il ruolo di Parigi nel Golfo e più in generale in Medio Oriente.

Il presidente francese ha deciso di inserirsi in uno spazio che gli Stati Uniti non possono occupare oltre un certo limite: quello della vendita d’armi a Paesi che possono teoricamente costituire una minaccia a Israele. Ma più ancora che nel campo militare, la Francia di Sarkozy è all’opera in ambito economico, come già ha fatto di recente in Libia e in Algeria.

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