Lo chiamano effetto intercettazioni e non siamo molto distanti dalla realtà. Anzi siamo vicinissimi ad altri colpi di scena. Il primo è di ieri con lannuncio ufficiale, da parte della federcalcio, della proposta allUefa di arruolare Pierluigi Collina quale esponente della prossima commissione arbitri europea in sostituzione di Pierluigi Pairetto, ex designatore in coppia con Bergamo, questultimo in servizio alla Fifa rimasto al suo posto. Franco Carraro, presidente della federcalcio ed esponente dellesecutivo Uefa, ha tenuto a specificare che la lettera spedita a Nyon è del 7 aprile, quindi in anticipo rispetto alle anticipazioni sulle famose intercettazioni pubblicate dai giornali italiani. Ma più che una smentita, la precisazione della data è una ulteriore conferma del legame tra il siluro a Pairetto e la proposta di rimpiazzarlo con un volto nuovo e carismatico, Collina appunto. Franco Carraro, come ha informato una nota della federcalcio, sapeva dal 21 settermbre del 2005 del caso intercettazioni (gliele aveva consegnate il procuratore capo di Torino Marcello Maddalena), e il 13 marzo 2006 ne ha ricevuto un altro faldone. Si è mosso di conseguenza e ha provato a fare in anticipo piazza pulita di uno dei personaggi che potrebbe essere protagonista del caso.
Carraro pensava che la mossa potesse passare sotto silenzio, non legata alla vicenda che scotta. Nel comunicato della federcalcio non si parla di Pairetto: secondo talune indiscrezioni, si addebita allex designatore torinese daver soffiato a un quotidiano italiano linsoddisfazione dellUefa nei confronti del tedesco Merk, larbitro di Barcellona-Milan che ha annullato il gol di Shevchenko. Pista falsa. Centrano le intercettazioni, naturalmente. Nel frattempo Collina ha commentato così liniziativa di Carraro: «Che la federcalcio avesse manifestato nei miei confronti stima non è una novità, non posso quindi che essere orgoglioso di questo ulteriore attestato». Come dire: Carraro ha mantenuto la parola data.
Adesso Carraro è chiamato a mantenere un altro impegno assunto con lopinione pubblica e con il calcio italiano. A rendere note le intercettazioni e trasparente il procedimento disciplinare che ne scaturirà. Per sei mesi è riuscito a mantenere il segreto. Il materiale è riferito al campionato 2004-05, vinto in volata dalla Juventus sul Milan, ultimo torneo gestito dalla strana coppia di designatori Bergamo-Pairetto. In data 21 settembre 2005 Carraro ha ricevuto i plichi dalla procura di Torino, li ha passati al generale Italo Pappa, capo dellufficio indagine della federcalcio il quale ha impiegato la bellezza di sei mesi «per il definitivo accertamento dei fatti». Bravo ma lento, verrebbe da chiosare. Il 13 marzo di questanno, sempre dagli uffici della procura torinese, sono arrivate a Carraro altre intercettazioni, girate allo stesso Pappa che ha informato il procuratore federale e si è messo al lavoro «per individuare con certezza sia i soggetti a vario titolo coinvolti, sia il contenuto e la portata delle affermazioni». Più che cautela, sembra melina. Di sicuro nella documentazione devesserci materiale a sufficienza per preparare unaltra estate bollente.
I giornali conoscono anche i dettagli delle telefonate, non vengono pubblicate perché si tratta di materiale secretato.
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