Preso il boss Facchineri sulla spiaggia di Tropea

Latitante dal 25 febbraio scorso, considerato il nuovo boss del clan Facchineri di Taurianova: è stato arrestato in una spieggia frequentata soprattutto da turisti stranieri. Stava sistemando l’ombrellone

Preso il boss Facchineri sulla spiaggia di Tropea

Catanzaro - Latitante dal 25 febbraio scorso, considerato il nuovo boss del clan Facchineri di Taurianova, nel Reggino, Salvatore Facchineri, già condannato per tentate estorsioni aggravate dal metodo mafioso, riduzione in schiavitù ed aveasione dagli arresti domiciliari, è stato arrestato in una spieggetta frequentata soprattutto da turisti stranieri a Tropea, nel Vibonese. L’uomo aveva sistemato l’ombrellone ed alcune sedie da spiaggia, assieme alla moglie ed ai figli, e quando si è tuffato in mare è stato bloccato dai carabinieri della compagnia di Taurianova.

L'arresto del super boss Facchineri, 36 anni, erede del boss Luigi Facchineri di Cittanova, è stato bloccato dai carabinieri su una spiaggia di Tropea, sulla costa tirrenica vibonese, affollata da bagnanti italiani e stranieri. L’uomo, il 25 febbraio di quest’anno, si era allontanato dagli arresti domiciliari per sottrarsi ad alcuni provvedimenti restrittivi emessi dall’autorità giudiziaria del circondario della Corte d’appello di Reggio Calabria. L’operazione che ha portato all’arresto di Facchineri è stata coordinata dai comandi provinciali di Reggio Calabria e Vibo Valentia con la collaborazione delle compagnie di Tropea e Taurianova. Da una settimana i carabinieri avevano osservato attentamente i movimenti dei familiari di Facchineri e dopo un esame degli elementi raccolti hanno localizzato la zona dove il ricercato stava soggiornando. I militari, camuffati da villeggianti, hanno controllato con discrezione alberghi e villaggi turistici calabrese. Alla fine gli sforzi investigativi si sono concentrati nella zona compresa tra Santa Domenica di Ricadi e la spiaggia di Formicoli, in una zone difficile da raggiungere e soprattutto lontana da facce conosciute e da parcheggi e strade e quindi dai controlli delle forze dell’ordine.

Giorni di appostamenti Qualche giorno di appostamento e nel pomeriggio di ieri, il latitante, con la moglie e i due figlioletti al seguito (uno ancora in culla), ha piantato l’ombrellone e poi ha sistemato la borsa frigo e le sedie accanto a quattro militari dell’Arma che sembravano comuni bagnanti. Il ricercato si portava dietro anche uno zainetto. Due carabinieri si sono tuffati in mare, mentre altri due sono rimasti in spiaggia. E quando Salvatore Facchineri si è tuffato in acqua gli uomini dell’Arma sono entrati in azione e lo hanno bloccato portandolo fino alla battigia dove è stato ammanettato. Successivamente, anche tra gli applausi di molti bagnanti che si sono anche complimentati con un "bravi" con un carabinieri, è stato condotto presso la compagnia di Tropea dove gli sono stati notificati i provvedimenti restrittivi. Uno di questi si riferisce ad una condanna a dieci anni ed otto mesi di carcere, decisa dalla Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria, per aver ridotto in schiavitù due rumeni che aveva segregato in una baracca costringendoli a lavorare senza alcuna retribuzione. Altra condanna a sei anni di reclusione gli era stata inflitta per due tentate estorsioni, commesse tra marzo e maggio del 2003 a Cittanova e San Giorgio Morgeto, due centri del Reggino, mentre era sorvegliato speciale di pubblica sicurezza. L’arrestato è il figlio del boss Michele, uno dei protagonisti della faida di Cittanova, durata oltre trent’anni che vide contrapposto il clan Facchineri a quello degli Albanese - Raso - Gallace.

Uno scontro che ha provocato una settantina di vittime. Secondo gli inquirenti, inoltre, Salvatore Facchineri, professione ufficiale allevatore, era a capo dell’omonimo clan, dopo che il fratello Luigi, 44 anni, latitante per una decina di anni, era finito in manette.

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