Preso il secondo serpente a sonagli nella pineta

Serpenti a sonagli: nuovo allarme alla pineta di Castelfusano. L’hanno cercato per 24 ore, alla fine anche il secondo esemplare di Crotalus Atrox è stato catturato dalla forestale. E adesso è caccia aperta al «collezionista» che ha deciso di abbandonare i due rettili nel parco pubblico alle porte di Roma.
A tre settimane dal primo rinvenimento nella zona di «Tumuleti», tra la Cristoforo Colombo e il piazzale del Cinghiale, ancora un’agghiacciante scoperta. Il rettile, lungo un metro e 40 centimetri come il primo e dal peso di circa sei chili, si è fatto acciuffare senza problemi dagli esperti del servizio Cites (specializzati nel controllo sull’importazione di animali esotici). «Si trovava nella stessa area dell’altro - raccontano al Corpo Forestale dello Stato -, in posizione di riposo. Aveva da poco ingerito una preda del luogo. Segno, purtroppo, che l’animale si è già adattato alle condizioni della pineta». Un crotalo pericolosissimo originario degli Stati Uniti sud-orientali e del Messico il serpente a sonagli, cosiddetto a causa del suono prodotto dalla parte finale della coda. Ma la caratteristica più temibile del Crotalus Atrox resta quella dei due denti cavi collegati a ghiandole zeppe di veleno. Un morso letale il suo, soprattutto nel nostro Paese dove non esiste antidoto. «Lo dovremmo importare da paesi africani o dalla Svizzera - spiega un veterinario - ma, di fatto, ciò non avviene». «Il siero contiene diversi tipi di tossine di natura proteica - continua l’esperto - che producono sulle prede effetti differenti. Le neurotossine deprimono la funzione cardiorespiratoria, mentre le emotossine danneggiano i vasi sanguigni». L’animale, avvistato domenica mattina da due ciclisti, è stato immobilizzato ieri da un agente di Castelfusano, Marco Fiori. «Si nutre di roditori e altri piccoli mammiferi - concludono alla forestale -, ha bisogno di procurarsi cibo ogni 2-3 settimane».
La magistratura il 29 settembre scorso ha avviato un’inchiesta destinata, a quanto pare, a restare aperta.

L’incubo è quello che i due esemplari, adulti, abbiano fatto in tempo a lasciare eredi nel sottobosco e che, a breve, la pineta più amata dai romani diventi off-limits. Fra le ipotesi, oltre a quella del patito di rettili deciso a disfarsi della coppia, quella dell’idea sciagurata di un circo di passaggio, specializzato in mostre spettacolo di rettili e anfibi.

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