Avrebbero venduto hashish, eroina e cocaina diventano gli assoluti padroni dello spaccio nei boschi dell'hinterland Milanese tra Rho, Lainate, Pogliano e Garbagnate. E riuscendo a guadagnare grazie alla loro attività fino a 120mila euro in una serata. Per questo motivo sei marocchini e quattro italiani sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Rho (Milano) che hanno eseguito stamani le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Milano Giuseppe Gennari.
Il presunto capo dell'organizzazione era un ventottenne marocchino soprannominato Tyson e ricercato dal 2009. "Era temutissimo per la sua violenza - spiega Luca Necci, comandante della compagnia di Rho - Sempre armato, era il padrone indiscusso dei boschi, controllati dalle sue sentinelle armate di machete. Gestiva lo spaccio di hashish, cocaina ed eroina, riuscendo a guadagnare fino a 120mila euro in una sola sera. Un aguzzino che si divertiva a picchiare e insultare i suoi stessi acquirenti, alcuni dei quali obbligati anche ad ingiuriarsi da soli per avere la dose". I suoi uomini erano armati di machete e quando stanotte è stato arrestato dopo la fuga ha detto ai carabinieri: "Per fortuna non sono armato, se no vi uccidevo". I carabinieri lo hanno trovato nascosto in un condominio di via Cascina Barocco a Milano. Quando ha visto le gazzelle si è lanciato dal terzo piano, scalzo ed è fuggito nei boschi, ma è stato raggiunto e ammanettato. Accanto a lui sono state arrestate altre diciannove persone: nove sulla base di un'ordinanza di custodia cautelare e dieci in flagranza di reato durante tutta l'attività. I militari hanno inoltre sequestrato oltre tre chili fra hashish, eroina e cocaina.
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